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Politica
M5s Grande Fratello "Svip": con le primarie la farsa diventa tragicommedia

Luigi Di Maio candidato premier alle primarie del M5s senza alcun avversario noto a sfidarlo. L'ammissione degli "indagati" alle candidature, quando per anni gli "indagati" anche solo per una multa per divieto di sosta non pagata erano visti come appestati e criminali incalliti da crocefiggere in pubblica piazza. I "big" del Movimento che si smarcano e fuggono, in primis Roberto Fico - da sempre rivale del Vicepresidente della Camera - che si chiude in un eloquente silenzio. Beppe Grillo che, "assediato" dai giornalisti, inscena una fuga con le lenzuola stile Banda Bassotti. La minaccia dell'hacker misterioso sulle votazioni on-line, votazioni su cui la Casaleggio & Associati è in grado di vigilare in corso d'opera, come hanno svelato gli ex collaboratori del fondatore Gianroberto, ovvero Nicola Biondo e Marco Canestrari, in Supernova.

Una pericolosa messa in scena, quella del M5s, divenuta via via farsa e poi tragicommedia. O hilarotragoedia, per citare il geniale scrittore Giorgio Manganelli (quanto ci manca in questi tempi bui!), titolo dell'opera in cui l'autore descrive una inesorabile discesa verso l'abisso. Un abisso sull'orlo del quale si dibatte l'Italia, soggiogata dallo spettacolo di un ex comico e del figlio di un imprenditore informatico che, in maniera strabiliante bisogna riconoscerlo, hanno irretito legioni di elettori un po' come Wanna Marchi era riuscita a vendere numeri fortunati e sali miracolosi. 

Con le primarie che vedono, a tutti gli effetti, concorrere un uomo solo, le "Sòlarie" detto alla romana insomma, il M5s denuda una volta per tutte la sua pericolosa inconsistenza e lo fa nel momento più importante per il Paese: quello della designazione del candidato premier. Ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate se non fosse che il Movimento governa - malissimo - la Capitale d'Italia e si attesta al 28 % nei sondaggi, una corazzata Potëmkin nel senso fantozziano del termine, ma pur sempre una corazzata. E mentre, come per il GF Vip, i telespettatori si lamentano della mancanza di volti noti, ecco che grazie al M5s nelle aule istituzionali va in onda un "Grande Fratello Svip" con emeriti sconosciuti miracolati candidati a diventare Presidente del Consiglio, con la benedizione dell'ex gieffino ora diventato deus ex machina al Senato (sic!) Rocco Casalino. Tutto si tiene.

E nell'era del "Grande Fratello Svip" che minaccia di accaparrarsi il governo del Paese, nascono già le manifestazioni di resistenza, segnale del pericolo incombente e sottovalutato colpevolmente da tutte le forze politiche, nessuna esclusa. In attesa della "inattesa" rivelazione dell'identità del candidato premier per il M5s, e del "colpo di scena sconvolgente" che consacrerà Luigi Di Maio sul palco di Italia 5 Stelle a Rimini, sabato 23 settembre a Cattolica si terrà in concomitanza con la kermesse grillina un evento organizzato dal gruppo facebook "Oscure Stelle". Un "Lampo di Folla" come lo definiscono gli ideatori, "un'occasione in cui i liberi pensatori che ancora credono nel buon senso, nella logica e nella cultura potranno confrontarsi e guardarsi negli occhi". Parole che suonano tragicamente emblematiche di un Paese che da tempo gli occhi li ha chiusi, evitando di guardare in faccia la minaccia di una forza politica dai valori inconsistenti e come tale pericolosamente distruttiva. Che Dio ce la mandi buona.

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