Politica

M5s, la partita infinita dentro-fuori. "Fiducia mercoledì? Dipende da loro"

Duro il discorso del leader Conte in assemblea: "Non siamo noi i responsabili di questa situazione. Chi ci accusa guardi nel suo cortile"

M5s, Conte respinge le accuse: "Chi ci critica guardi nel suo giardino"

Il M5s, nonostante la decisione presa di non votare la fiducia al Dl Aiuti in Senato e di fatto aver aperto la crisi di governo, non mette ancora la parola fine sull'esecutivo. A sorpresa, infatti, Conte ha deciso di riunire ancora una volta il consiglio nazionale e di aprire un nuovo dibattito interno. Nessuna chiusura netta a un Draghi bis, ma le accuse vengono respinte al mittente. Nel suo intervento iniziale, via streaming, Conte è molto duro "Chi si straccia le vesti e lancia strali, attribuendo giudizi di responsabilità a destra e a manca deve guardare nel suo cortile e deve interrogarsi se sono stati loro responsabili di questa situazione". Nessun "senso di colpa" dopo la mancata fiducia in Senato sul dl Aiuti e le conseguenti dimissioni di Mario Draghi, respinte dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. E' questo, al netto di alcuni distinguo, quello che si respira nel M5s dopo una riunione durata tre ore.

"Alla fine è come se avessero chiesto a Forza Italia di votare una legge che approvasse la patrimoniale", osserva una fonte di primo livello. "Sentirsi in colpa? Devono sentirsi loro in colpa per aver respinto ogni proposta di una forza che fa parte della maggioranza... e no al superbonus, e rivediamo il reddito di cittadinanza e poi, goccia che ha fatto traboccare il vaso - viene sottolineato - l'inceneritore a Roma". Comunque vada, M5s deve ricevere risposte alle istanze avanzate, altrimenti nessuna fiducia a un eventuale prossimo governo. Un ricatto? "Nemmeno a parlarne", è la risposta. Conte, parla così ai giornalisti a notte fonda. "Ci siamo confrontati e abbiamo preso atto delle dimissioni del presidente Draghi. Ha preso questa decisione e ne prendiamo atto. Ci aggiorniamo domani".