Politica
M5s Roma De Vito-FdI: la presunta intesa fa tremare il Consiglio Metropolitano

De Vito smentisce la voce secondo cui i grillini romani si stiano accordando con Fratelli d'Italia per le nomine del nuovo CdA di Capitale Lavoro
OGGETTO: Rettifica ex art. 8 legge n. 47 del 1948 e art. 2 legge n. 69 del 1963
Egr. direttore Perrino,
in riferimento all'articolo dal titolo “M5s Roma De Vito-FdI: la presunta intesa fa tremare il Consiglio Metropolitano” pubblicato su affaritaliani.it a firma di Marco Zonetti in data 3 agosto 2017, debbo mio malgrado evidenziare che i fatti ivi indicati e afferenti la mia persona sono tutti totalmente falsi, nessuno escluso, dal primo all’ultimo.
La invito anche a verificare gli orari di convocazione dell’Aula che presiedo per la data del 25 luglio (seduta sull’assestamento di bilancio) e della successiva Capigruppo, parimenti da me presieduta, per meglio comprendere il senso profondo delle “castronerie” che ha recitato.
La invito pertanto a immediata rettifica secondo la normativa vigente, riservandomi ogni azione e richiesta risarcitoria.
Cordiali saluti
Marcello De Vito
OGGETTO: Rettifica ex art. 8 legge n. 47 del 1948 e art. 2 legge n. 69 del 1963
Prove di intesa tra Marcello De Vito, capogruppo pentastellato dell'Assemblea Capitolina, e i consiglieri metropolitani di Fratelli D'Italia? La voce gira rapida nel Consiglio della Città Metropolitana di Roma Capitale (in carica dall'ottobre 2016 e costituito da 24 membri eletti fra sindaci e consiglieri comunali in carica nei comuni della Città Metropolitana) e crea scompiglio. Il tutto nasce da un bando di qualche settimana fa riguardante Capitale Lavoro SpA, società partecipata al 100 % dalla Città Metropolitana di Roma fino a oggi gestita da un amministratore unico, ovvero Claudio Panella.
Capitale Lavoro, che conta oltre 300 dipendenti, è stata per l'appunto oggetto di uno strano bando con cui l'amministrazione pentastellata invitava a inviare candidature, a seguito della decisione peculiare di triplicare le poltrone affidando la gestione dell'azienda non più a un amministratore unico bensì a un CdA composto da tre persone. Aumentando quindi le poltrone, anziché ridurle come da sempre vanno sbandierando i grillini - prima di finire a capo delle istituzioni, ovviamente. I requisiti per proporsi come consigliere di amministrazione restringevano le possibilità, a conti fatti, ai consiglieri comunali dei comuni dell'ex provincia di Roma, e per questo i consiglieri d'opposizione ipotizzavano che il bando fosse stato costruito ad hoc per affidare ulteriori poltrone ad amici consiglieri comunali grillini, visto che le nomine sarebbero provenute direttamente da Virginia Raggi.
Fatto sta che, il giorno successivo, il bando è stato immediatamente revocato, rinviando in data imprecisata a nuove informazioni sui requisiti per proporre la propria candidatura... fermo restando, tuttavia, il passaggio dall'amministratore unico a un "triumvirato". Da una poltrona si passa a tre.
Ma quello che ha gettato nello scompiglio il Consiglio Metropolitano sarebbe stata una cena del 25 luglio tenutasi a Villa Tuscolana, di proprietà di Pietro Gabrielli amministratore delegato di Asp Finance, società di advisoring che si occupa, fra le altre cose, di patrimonio immobiliare. Alla cena tenutasi in tarda serata, racconta un consigliere che preferisce restare anonimo, sarebbero stati presenti Marcello De Vito, Carlo Colizza, sindaco grillino di Marino nonché consigliere metropolitano, lo stesso Gabrielli e alcuni consiglieri metropolitani di Fratelli D'Italia.
La notizia della presunta cena, pochi giorni dopo l'uscita del bando per Capitale Lavoro, ha fatto sbocciare il fiore oscuro del sospetto fra i consiglieri di opposizione, specie dopo la revoca dei requisiti richiesti per far parte del Consiglio di Amministrazione della società partecipata. Insomma, molti ipotizzano che, alla cena, Marcello De Vito si sia accordato con i consiglieri di FdI e con Gabrielli per inserire quest'ultimo nel trio dei futuri consiglieri di amministrazione di Capitale Lavoro. Un altro consigliere d'opposizione che preferisce restare anonimo lancia invece il sasso e dice che lo strano bando che aumenta di fatto le poltrone in Capitale Lavoro e la presenza alla cena del consigliere grillino Colizza, che si dedica istituzionalmente al patrimonio immobiliare, del quale si occupa anche Gabrielli tramite la sua Asp Finance, avessero come fine ultimo la gestione del patrimonio immobiliare di Città Metropolitana. Tale patrimonio è infatti conferito a un fondo di proprietà di Città Metropolitana, e Capitale Lavoro è una società cosiddetta "in house providing". Ovvero, detto in parole povere, Città Metropolitana può affidare incarichi e servizi a Capitale Lavoro direttamente senza gara, scavalcando così il mercato e le evidenze pubbliche. "Altrimenti" commenta l'informatore, "perché interessarsi di rimuovere un amministratore unico - Claudio Panella, ndr - di una società che funziona benissimo e non presenta problemi di gestione, per metterci tre persone al comando? E' un po' strano, non trova?"
Qualche tempo fa l'Asp Finance di Pietro Gabrielli è stata oggetto di una interrogazione da parte del consigliere Pd Pietro Tidei, relativamente alle consulenze prestate ai comuni di Ladispoli (retta da Alessandro Grando, coalizione Noi con Salvini, Fratelli D'Italia e Cuori Ladispolani), di Colleferro (il cui sindaco è Pierluigi Sanna, lista civica legata al Partito Democratico) e di Civitavecchia, amministrata dal grillino Antonio Cozzolino. Tidei si spinse oltre, dichiarando: "Se il patrimonio comunale attraverso consulenze favorisce operazioni di dubbia legittimità, io non posso accusare nessuno perché ancora la magistratura non si è espressa, Non so neanche se si è attivata. Ma certo è che dalle notizie che leggiamo mi pare che siamo in un panorama inquietante. Nel senso che c’è un gruppo di persone, dove poi alla fine ci si mette dentro il fondo immobiliare, L’SGR, Il dirigente, Quello di Colleferro…cioè più persone che associate tra di loro mirano ad un disegno che è quello di mettere le mani sul patrimonio di qualche città.”
Insomma, è vera la voce che gira in Consiglio Metropolitano e che scalda gli animi più della canicola agostana, secondo cui una delle tre poltrone del futuro CdA di Capitale Lavoro andrà a Pietro Gabrielli di Asp Finance? E c'è qualche relazione con il fatto che Carlo Colizza, grillino sindaco di Marino e consigliere metropolitano presente alla cena del 25 luglio, e Pietro Gabrielli si occupino entrambi di patrimonio immobiliare? Possibile che, come ci dicono le gole profonde del Consiglio Metropolitano, quello che interessa sia il patrimonio immobiliare di Città Metropolitana da gestire attraverso Capitale Lavoro? Virginia Raggi sapeva di questo incontro di De Vito con i consiglieri di Fratelli d'Italia e con Pietro Gabrielli di Asp Finance? Misteri che forse si scioglieranno al momento della nomina del "triumvirato"...