Politica

Manovra, italiani ottimisti per lavoro e occupazione: il sondaggio

di redazione

La fiducia degli italiani accompagna una manovra nella quale i provvedimenti per l’occupazione trovano ampio spazio

Accanto agli aumenti dell’occupazione il ministro Calderone può rivendicare un’attenzione al tema della sicurezza
 


È l’occupazione l’ambito su cui gli italiani ripongono maggiore fiducia nel contesto della manovra finanziaria appena varata. Lo rivela un sondaggio di Antonio Noto per "Porta a Porta", secondo cui quasi un italiano su due (45%) pensa che la legge di bilancio migliorerà i servizi nell’ambito del lavoro. Un dato di fiducia superiore a tutti gli altri settori sondati (sanità, trasporti, scuola e sociale).

La fiducia degli italiani accompagna una manovra nella quale i provvedimenti per l’occupazione trovano ampio spazio. A partire dal rafforzamento delle politiche attive che vedrà protagonisti i lavoratori che percepiscono l’indennità di disoccupazione (Naspi), coinvolti nella ricerca attiva di un nuovo lavoro anche passando da percorsi di formazione.

È l’ultima tappa di un progetto di riforma voluto dal ministro del Lavoro Marina Calderone, che dal suo insediamento ha prodotto alcuni risultati da analizzare. La fotografia del mercato del lavoro negli ultimi due anni restituita dai numeri Istat, riporta infatti un aumento degli occupati di un milione di unità, di cui circa il 90% a tempo indeterminato. In questo contesto si possono annotare anche l’ingresso di 508mila donne nel mondo del lavoro e di 217mila “under 35”.  Nella fascia giovanile risalta anche un dato che inverte totalmente un trend invece consolidato. Si tratta della diminuzione dei Neet, persone che non studiano, non lavorano e non cercano una occupazione: non crescono più, ma anzi diminuiscono di 531mila unità. Dati che sembrano dimostrare il funzionamento del meccanismo che ha portato al lavoro chi prima si manteneva con i sussidi statali.

Accanto agli aumenti dell’occupazione il ministro Calderone può rivendicare un’attenzione al tema della sicurezza. Come mostra la Relazione Annuale Inail 2023, lo scorso anno si è registrata una diminuzione degli infortuni mortali sul lavoro: da 1.268 del 2022 si è passati a 1.147 del 2023 (-9,5%). E nell’anno in corso prosegue il trend in discesa: al 31 agosto sono stati rilevati circa 650 casi, un dato che se proiettato sui dodici mesi porterebbe a una ulteriore diminuzione nonostante la crescita del numero degli occupati. Quota “zero morti” è ancora lontana, ma le riforme volute dal governo sembrano portare benefici al mondo del lavoro.

Insieme a questi numeri il ministro Calderone, un tecnico prestato alla politica, ha impresso al lavoro del dicastero di via Veneto una velocità su alcuni dossier strategici, dalle crisi industriali all’utilizzo degli ammortizzatori sociali per favorire la ripartenza, dalle semplificazioni amministrative alla creazione di strumenti per autoimpiego e autoimprenditorialità, fino all’azione di contrasto al fenomeno del caporalato. Un’azione che nonostante le difficoltà del contesto economico internazionale sembra produrre frutti sul piano reale e avere il consenso nell’opinione pubblica, due elementi che non sempre vanno a braccetto.



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