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Politica
Mattarella spinge per l'alleanza in Europa tra Meloni e Schlein. E infatti...

Schlein non lo ammetterà mai, e nemmeno Meloni, per non perdere voti verso M5S e Lega. Ma alla fine saranno alleate a Bruxelles

 

Il congresso del PSE a Roma è stato tutto sulla difensiva, principalmente contro il pericolo delle destre. E quindi di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. Il candidato alla guida della Commissione europea, il lussemburghese Nicolas Schmit, di fatto, è soltanto una bandiera perché tutti i sondaggi sulla composizione del prossimo Parlamento Ue danno il Partito Popolare Europeo nettamente primo gruppo e, quindi, la presidente della Commissione sarà nuovamente Ursula von der Leyen, con buona pace del Pse, e con la riproposizione dell'attuale maggioranza PPE-PSE-Liberali. Il mantra ripetuto più volte a Roma sabato scorso è stato "mai con la destra, mai alleati di Meloni".

Peccato che la presidente del Consiglio abbia stretto un fortissimo legame con Ursula e secondo quanto spiegano ad Affaritaliani.it fonti qualificate di Fratelli d'Italia non ci sarà mai un voto contrario al bis di Von der Leyen, come invece farà il Carroccio. Anzi, proprio per tutti i dossier aperti tra Roma e Bruxelles è probabile che alla fine FdI, nonostante il no dei suoi alleati in ECR (Conservatori e Riformisti) voti a favore del nuovo esecutivo Ue e, così facendo, di fatto, ci sarà un'alleanza Meloni-Schlein in Europa attorno al nome di Ursula. Nessuna delle due mai lo dirà in campagna elettorale, ovviamente, per non perdere voti verso la Lega e verso i 5 Stelle, ma alla fine andrà così.

Ne sono certi tanto in FdI quanto nel Pd. L'altro tema importante del congresso romano del PSE è stata la presenza del Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che si è speso anche lui per una campagna contro le destre. Peccato che proprio a casa sua, in Germania, Afd, il partito alleato della Lega di Matteo Salvini in Identità e Democrazia, sia dato in fortissima ascesa tra il 15 e il 20%, con punte del 40% all'Est (ex Germania comunista), con il possibile se non probabile sorpasso dell'Spd, ovvero la socialdemocrazia di Scholz in caduta libera. Afd potrebbe dunque essere la seconda forza in Germania alle Europee, davanti a Spd, Verdi e Liberali dell'Fdp e dietro solo alla Cdu-Csu che fu di Angela Merkel (ovvero il PPE).

E anche la grande forza della destra tedesca è stato uno degli argomenti - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - dell'incontro di venerdì, prima del congresso, tra il Cancelliere e il Presidente Sergio Mattarella. Il Quirinale è certamente preoccupato per l'avanzata di Afd e avrebbe chiesto notizie a Scholz, così come sulla situazione dell'economia tedesca, in recessione, e dalla quale dipende moltissimo anche quella italiana visti i legami strettissimi soprattutto nel settore manifatturiero. E poi la politica internazionale. Convergenza sul Medio Oriente con il principio dei "due popoli, due Stati" e attenzione al conflitto Russia-Ucraina, visto che fin dall'epoca di Merkel Berlino è stato il Paese Ue (Ungheria di Orban esclusa) più vicino al Cremlino (nonostante la crisi di queste ore legata all'intercettazione telefonica tra militari tedeschi sui missili a lungo raggio da fornire all'Ucraaina, ipotesi da sempre fortemente osteggiata dal Cancelliere, che ha portato Mosca a convocare l'ambasciatore di Berlino per un chiarimento). Mattarella e Scholz hanno condiviso la fortissima contrarietà alla proposta di Emmanuel Macron, presidente francese, di inviare truppe Nato a combattere in Ucraina. Parigi su questo è totalmente isolata.

Infine Mattarella avrebbe cercato, al di là delle dichiarazioni di facciata e di propaganda soprattutto di Schlein al congresso del PSE, di esercitare una sorta di moral suasion sul Cancelliere tedesco affinché non si opponga, dopo le Europee, all'ingresso di Fratelli d'Italia nella maggioranza che appoggerà il bis di Ursula (tedesca come Scholz). Anche perché Meloni vuole entrare direttamente nel nuovo esecutivo Ue con un commissario economico di peso (Adolfo Urso o Raffaele Fitto) e per questo non potrà che votare a favore. Ritrovandosi alleata di Schlein, con buona pace dei proclami anti-destra della segretaria del Pd (solita litania che serve più a fronteggiare la concorrenza di Giuseppe Conte) che abbiamo sentito sabato al congresso del PSE nella Capitale.






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