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Politica
Mattarella, sponda per neutralizzare Silvio e Matteo. Ma ora è sfida sui porti

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l'On. Giorgia MELONI, Presidente del Movimento “Fratelli d’Italia”

Mattarella e la sponda a Meloni per ridimensionare Salvini e Berlusconi. Ma sui porti...

"Questa volta il tempo è stato breve". Sergio Mattarella sottolinea la rapidità con cui nasce il nuovo esecutivo. Dimenticati i tre mesi che servirono per la partenza del Conte I all'inizio della passata legislatura, in "meno di un mese dalla data delle elezioni" il governo Meloni parte, con il giuramento di domani alle 10. Il Presidente ha spiegato, seppure in modo conciso, perché e come si è giunti a una partenza sprint, innanzitutto per un motivo politico oggettivo che ha spazzato il campo da ogni dubbio su quale potesse essere la coalizione vincente e su quale potesse esserne la guida: la "chiarezza dell'esito elettorale".

Dal Capo dello Stato, oltre agli auguri di buon lavoro, è giunta anche la promessa di uno "spirito di collaborazione" con il nuovo governo. Una collaborazione "leale" toccata con mano oggi dalla premier prima dell'incarico, al momento delle conslutazioni, quando il Presidente si è limitato a chiedere se tutti erano d'accordo con le parole della leader di FdI.

Il Fatto Quotidiano sottolinea come Mattarella abbia offerto una sponda a Meloni per "neutralizzare" Berlusconi e Salvini. "No, non lo si può chiamare il governo Meloni-Mattarella, ma è certo che il metodo maieutico del capo dello Stato ha offerto una massiccia assistenza, intesa ovviamente nella larga accezione della m oral suasion presidenziale, a Giorgia Meloni per far nascere il primo storico esecutivo italiano presieduto da una donna. E la sponda del Quirinale, in quest ’ultima settimana, è stata decisiva per chiudere la partita nelle quattro caselle che formano la spina dorsale del governo (Interno, Esteri, Economia e Difesa) e neutralizzare la spinta “es tremis ta” dei due maschi Salvini & Berlusconi", scrive il Fatto.

Secondo quanto scrive Repubblica, "non è ancora chiaro, invece, se Meloni sarà capace di sottrargli la gestione di porti e Capitaneria. L’obiettivo di Salvini è controllarli, come fino a oggi è sempre accaduto, attraverso le Infrastrutture, ma non è escluso che alla fine si decida che dovranno dipendere invece dal ministero del Mare e del Mezzogiorno di Nello Musumeci. Non riesce però a depotenziare il ruolo politico del leader della Lega, che sarà ministro e vicepremier. Ci teneva tantissimo, per presidiare il palazzo del governo dal suo interno", sostiene Repubblica. 

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