Meloni partecipa alla call dei Volenterosi sull'Ucraina e lancia tre siluri a Macron. Asse con Merz, Europa sempre più divisa - Affaritaliani.it

Politica

Ultimo aggiornamento: 19:50

Meloni partecipa alla call dei Volenterosi sull'Ucraina e lancia tre siluri a Macron. Asse con Merz, Europa sempre più divisa

La lettura tra le righe della nota di Palazzo Chigi

Di Alberto Maggi

Palazzo Chigi ha tenuto a precisare e sottolineare che successivamente Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Trump

La nota di Palazzo Chigi delle ore 16.35 dopo la partecipazione in call di Giorgia Meloni alla riunione dei cosiddetti 'volenterosi' sull'Ucraina organizzata a Parigi dal presidente Emmanuel Macron - letta in controluce e tra le righe - tutta proprio contro l'azione politica internazionale dell'inquilino dell'Eliseo, sempre più debole in patria e che quasi certamente lunedì 8 settembre subirà la sfiducia all'Assemblea Nazionale del suo primo ministro Francois Bayrou.

Il comunicato di Palazzo Chigi recita: "Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato oggi in collegamento da Roma a una riunione della Coalizione dei Volenterosi a livello Leader. La riunione fa parte dei seguiti degli incontri volti ad approfondire il percorso verso una pace giusta e duratura in Ucraina. Il Presidente del Consiglio ha nuovamente illustrato la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington, quale elemento qualificante della componente politica delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Nel ribadire l’indisponibilità dell’Italia a inviare soldati in Ucraina, il Presidente Meloni ha confermato l’apertura a supportare un eventuale cessate il fuoco con iniziative di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini. Il Presidente Meloni ha partecipato in seguito a un successivo collegamento telefonico con il Presidente Trump nel quale sono stati condivisi gli esiti della riunione della mattina ed è stato riaffermato il senso di unità nel ribadire l’obiettivo comune di una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Essa può essere solo raggiunta con un approccio che unisca il continuo sostegno all’Ucraina, il perseguimento di una cessazione delle ostilità, il mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e solide e credibili garanzie di sicurezza, da definire in uno spirito di condivisione tra le due sponde dell’Atlantico".

Tra sono i punti chiave, spiegano fonti della maggioranza vicine alla presidenza del Consiglio. La premier e il governo restano fermi sulle garanzie per l'Ucraina, dopo un eventuale cessate il fuoco o pace, attraverso una sorta di estensione dell'articolo 5 della Nato.

Proposta mai gradita alla Francia e che Macron osteggia da settimane. Secondo punto: nessun soldato italiano verrà inviato sul territorio ucraino anche in caso di accordo e di tregua sottolineando così ancora una volta la profonda differenza con l'Eliseo e anche con il Regno Unito di Keir Starmer che sembrano non vedere l'ora di mandare le proprie truppe al fronte. Terzo punto, fondamentale, Palazzo Chigi ha tenuto a precisare e sottolineare che successivamente Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Trump.

Segno che Roma, pur ancora all'Unione europea e senza posizioni modello Ungheria o Slovacchia, non vuole assolutamente fare nulla senza che sia unito in modo solido e saldo l'Occidente ovvero Ue e Stati Uniti d'America, soprattutto all'indomani del patto Cina, Russia, Corea del Nord che ha incluso anche l'India. Insomma, Meloni ha partecipato alla riunione di Macron ma va avanti per la sua strada, forte dell'asse con la Germania del cancelliere Friedrich Merz. Un altro segnale che l'Europa unita è solo un sogno.

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