Elezioni, Meloni-Schlein e il 'patto segreto' sulla legge elettorale per ingabbiare gli alleati di destra e sinistra - Affaritaliani.it

Politica

Elezioni, Meloni-Schlein e il 'patto segreto' sulla legge elettorale per ingabbiare gli alleati di destra e sinistra

Il punto chiave è l'indicazione del premier sulla scheda

Di Alberto Maggi

Legge elettorale, convergenza tra la premier e la segretaria del Pd


La chiave di lettura di quanto sta accadendo dietro le quinte nella politica italiana lo ha spiegato, neanche troppo involontariamente, ieri su Affaritaliani.it il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato Alberto Balboni, esperto di riforme di Fratelli d'Italia. Nell'intervista al nostro giornale sulla riforma della legge elettorale, Balboni ha precisato con forza che "c'è un'ampia convergenza per l'indicazione del candidato alla presidenza del Consiglio sulla scheda elettorale". E questa "ampia convergenza" non può che essere con il Partito Democratico e in particolare con la segretaria Elly Schlein e con i suoi fedelissimi.

E' evidente a tutti che indicare sulla scheda elettorale per le elezioni politiche il candidato premier sia un obiettivo comune di Giorgia Meloni e della leader Dem. Una sorta di patto segreto implicito tra le due donne così diverse ma entrambe protagoniste assolute della politica una alla guida del Centrodestra e del governo e l'altra nettamente al vertice del primo partito di opposizione senza rivali. Non a caso la Lega e in parte anche Forza Italia da una parte e il M5S e i centristi dall'altra, parlano di "altre priorità" rispetto alla legge elettorale e soprattutto non sono d'accordo con le parole pronunciate dal presidente Balboni.

Con il Rosatellum in vigore attualmente e con il quale si è votato nel 2022 c'è sempre stata, soprattutto a destra ma anche a sinistra, la regola non scritta che il leader del partito della coalizione che prende più consensi va a Palazzo Chigi in caso di vittoria nelle urne. E questo inevitabilmente causa una forte competizione interna e molti attriti più tra alleati che tra coalizioni e partiti contrapposti. Matteo Salvini sgomita per essere più trumpiano di Meloni e sottrarle consensi e a sinistra Giuseppe Conte veste i panni dell'ultra-pacifista per 'rubare' voti a sinistra proprio al Pd.

Con la riforma della legge elettorale che ha in mente Fratelli d'Italia cambierebbe tutto. E per scegliere chi indicare nei due schieramenti come candidato alla guida dell'esecutivo verrebbero presi, oltre agli ultimi sondaggi nazionali, i risultati delle elezioni amministrative e regionali. E il piccolo test di domenica a Trento conferma un trend che non ha bisogno di conferme: Fratelli d'Italia è nettamente il partito leader della maggioranza con almeno venti punti sopra Lega e Forza Italia e il Pd ha più del doppio dei voti o quasi del Movimento 5 Stelle. Alleanza Verdi Sinistra andrebbe benissimo Schlein premier e anche a Matteo Renzi, ormai saldamente riposizionatosi a sinistra. Più complicata la posizione di Carlo Calenda che si chiama fuori dall'attuale bipolarismo e al momento non farebbe parte del Centrosinistra (stando almeno alle dichiarazioni ufficiali).

E' chiaro che una riforma elettorale di questo genere, che includerebbe il sistema proporzionale ma con premio di maggioranza modello Regionali, andrebbe benissimo a FdI e Dem. E infatti sta proprio qui la convergenza tra i due principali partiti italiani. Una convergenza che serve a placare gli animi e i toni dei rispettivi alleati minori. E'' del tutto evidente che sia Salvini che Conte da soli non andrebbero da nessuna parte e quindi la premier, sempre ben consigliata dalla sorella Arianna Meloni, accelera sull'indicazione del candidato premier sulla scheda elettorale sapendo di avere una sponda solida e forte nella segretaria del Pd.

Che poi si corra davvero alle elezioni anticipate a inizio 2026, come ha scritto Affaritaliani.it, che converrebbero a entrambe le due leader donne, o che alle urne si vada a scadenza naturale della legislatura (primavera 2027 perché se si votasse in autunno non ci sarebbe il tempo per fare la Legge di Bilancio, o comunque sarebbe una manovra varata di corsa) poco cambia. Il patto segreto (implicito) Meloni-Schlein è chiaro: il candidato premier sulla scheda delle prossime Politiche. E chi saranno le due principale sfidanti? Ovviamente Meloni e Schlein. Ecco dove sta la convergenza.

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