Politica
Legge elettorale, Fratelli d'Italia spinge per il modello Regioni. "Il candidato premier indicato sulla scheda"
Parla Alberto Balboni, esperto di riforme del partito della premier

"Una cosa è certa, quelli che ci sono adesso non sono veri collegi uninominali. Un sistema che sicuramente andrà superato"
"Premesso che non esiste alcuna proposta di legge elettorale di Fratelli d'Italia, ma che stiamo solo discutendone tra noi all'interno del partito e anche con gli alleati, e che il confronto si allargherà necessariamente anche alle opposizioni, la mia opinione personale è che occorrerebbe uniformare i sistemi elettorali. In particolare per le elezioni Politiche il sistema che mi convince di più, con i dovuti accorgimenti, è quello in vigore per le Regioni, perché garantisce la governabilità, ma anche l' alternanza, cioè il bipolarismo, che è la forma più autentica di democrazia compiuta". Ad affermarlo ad Affaritaliani.it è Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato ed esperto di riforme di Fratelli d'Italia.
"Per quanto riguarda l'introduzione delle preferenze personalmente sono favorevole ma è un dettaglio di cui si discuterà. Se le liste sono corte, quattro, cinque o massimo sei candidati, le preferenze non sono così necessarie, perché agli elettori sarà chiaro per chi stanno votando. Sarà uno dei temi del confronto nella maggioranza e con le opposizioni e siamo alle ipotesi perché al momento non c'è nulla di definito".
Quanto ai tempi dell'approvazione della nuova legge elettorale, Balboni precisa: "Voteremo molto probabilmente per le elezioni politiche nella tarda primavera del 2027 perché se votassimo a scadenza naturale della legislatura, autunno 2027, ci sarebbe solo un mese per fare la Finanziaria. Parlare di tempi per la nuova legge elettorale ora è prematuro, siamo allo scambio di opinioni. Una cosa è certa, quelli che ci sono adesso non sono veri collegi uninominali perché non c'è il voto disgiunto e se un elettore vota un partito il voto va automaticamente anche al candidato del collegio, se vota il candidato il voto viene automaticamente distribuito tra i partiti della coalizione. Un sistema che sicuramente andrà superato. Vedo invece anche da esponenti della sinistra che c'è un interesse sempre più ampio sull'indicazione del candidato premier sulla scheda elettorale", conclude Balboni.
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