Politica
Lavoro, pace fatta tra governo e sindacati? Ecco come Meloni ha ritrovato la sintonia con Landini (CGIL) irritando il Pd di Schlein
Sarà il clima ecumenico che si respira a Roma in questi a giorni per l'elezione del nuovo Papa, ma i rapporti tra governo e sindacati sembra abbiano raggiunto un "equilibrio"

incontro Governo Sindacati

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Incontro governo-sindacati, Meloni apre alle richieste della CGIL e il Pd rimane "spiazzato". L'analisi
Sarà stato forse il clima ecumenico che si respira in questi giorni, a Roma, per il Conclave, che proprio ieri ha eletto il nuovo Papa, l'americano Prevost, o sarà forse il fatto che di fronte all'evidenza dei fatti, anche chi come il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha sempre avuto, al di là di tutto, un atteggiamento pregiudizialmente contrario al governo di centro destra di Giorgia Meloni, ha dovuto cambiare posizione. Ma quello accaduto ieri a Palazzo Chigi, dove si teneva l’atteso tavolo tra governo e sindacati, per parlare di sicurezza sul lavoro, ha avuto un esito davvero sorprendente.

Perché è apparso chiaro che l’incontro di ieri abbia certamente rasserenato il clima tra le parti. E questa già di per sé è una notizia. Perfino il pasdaran Maurizio Landini ha dovuto ammettere, infatti, di aver trovato orecchie sensibili da parte dell’esecutivo. Il segretario della Cgil, presente al vertice insieme ai rappresentanti di Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu, Cse, si è mostrato insolitamente soddisfatto. “Per la prima volta abbiamo trovato una disponibilità, almeno sulla carta”, ha dichiarato, aggiungendo che c'è l’impegno di avviare incontri nei prossimi giorni al ministero del Lavoro, “ma con la regia della Presidente del Consiglio e il coinvolgimento anche di altri ministeri”.
Per uno che poche ore prima aveva fatto trapelare una possibile mobilitazione generale in caso di mancate risposte da parte dell’esecutivo, si tratta davvero di un grande passo avanti. Questo dimostra, come fanno notare a Palazzo Chigi, che al di là delle polemiche delle opposizioni, il governo sul tema lavoro sta lavorando bene, e i sindacati devono ammetterlo. Anche il fatto che il tema della manifestazione del Primo Maggio fosse incentrato proprio sulla sicurezza, indica come sul tema occupazione la politica del governo evidentemente funziona, come trapela da una fonte di Palazzo Chigi, presente all’incontro con i sindacati. D’altra parte, i numeri sul lavoro in Italia, parlano chiaro, più di 1 milione di occupati in più in due anni, record storico di lavoratrici donne, tasso occupazione al 62,8%, disoccupazione al 6%. In sostanza, da decenni non si assisteva a dati così positivi e convergenti.
Si tratta di una tendenza partita con il fisiologico rimbalzo dopo la crisi Covid, ma che era difficile immaginare proseguisse una volta tornati ai livelli pre crisi e, soprattutto, dopo la crisi energetica. Restava quindi come tema di rivendicazione da parte dei sindacati, quelle delle troppe morti sul lavoro, e il governo ha reperito 1,2 miliardi di euro da destinare alle misure volte alla salute e alla sicurezza sul lavoro.
E da subito ha fatto capire di voler condividere il tema, proprio con le parti sociali, malgrado qualcuno nell’esecutivo avesse mostrato più di un dubbio sulla possibilità di creare sintonia con un sindacato da sempre ostile a questo governo, come la CGIL. "Unire gli sforzi, anche e soprattutto per radicare nella nostra Nazione una solida cultura della sicurezza sul lavoro che sia capace di prevenire le troppe tragedie che continuano a ripetersi, spesso con le stesse dinamiche e le stesse cause", sono state le parole della premier all’inizio del tavolo con i sindacati.
E per dimostrare la massima apertura e disponibilità al dialogo, la premier ha annunciato la nomina di un consigliere per le tematiche afferenti ai rapporti con le parti sociali, Stefano Caldoro, ex presidente della Regione Campania (chissà se questo non possa essere anche un segnale in vista delle prossime regionali) ed attuale presidente del Psi, che proprio della concertazione con i sindacati aveva fatto una cifra della sua presidenza in Regione ed anche durante la sua esperienza come ministro per l’attuazione del programma sotto il governo Berlusconi. Da questa nuova concordia, che certamente andrà rafforzata nel tempo, nata ieri a rimanere spiazzata ancora una volta rischia di essere la segretaria del Pd Elly Schlein, che aveva scelto proprio la manifestazione della Cgil, per sfilare il primo maggio, e forse in cuor suo non pensava che dopo pochi giorni, Landini potesse “tradirla” con queste dichiarazioni al miele.
Ma, come fa notare qualche malizioso all’interno dell’ala riformista del Pd, che tra il segretario della Cgil e la Schlein non sia mai scoppiata la scintilla è cosa arcinota. L’attenzione che questo governo sta mettendo sulle tematiche legate al lavoro in Italia, prima tra tutte proprio quella legata alla sicurezza, forse un po' trascurate invece dai governi di centrosinistra, potrebbe certamente contribuire ad incrinare lo storico legame che lega da decenni la CGIL al partito più importante della sinistra italiana.
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