Politica

"Meloni tifa per Le Pen e Trump". E Macron sbotta: "Rimpiango Draghi"

Di Alberto Maggi

Il dietro le quinte del vertice dei sette grandi del mondo in corso in Puglia

Meloni: "Questi sono venuti qui a fare campagna elettorale, ma io tengo il punto e non mollo"

 

"Questi sono venuti qui a fare campagna elettorale, ma io tengo il punto e non mollo". Chi in queste ore sta accompagnando Giorgia Meloni al vertice dei grandi della Terra, il G7 in corso a Borgo Egnazia in Puglia, racconta così il pensiero della presidente del Consiglio su Emmanuel Macron e Joe Biden. Il tema chiave è quello del diritto all'aborto da inserire nel documento finale, che l'Italia non vuole ma Usa e Francia insistono, ma dietro ci sono anche i futuri equilibri di chi comanderà l'Unione europea dopo le elezioni dell'8-9 giugno.

E il grande nemico per Meloni è proprio Macron che vuole escludere Fratelli d'Italia dalla prossima maggioranza Ue. D'altronde, spiega chi conosce bene Giorgia da tanti anni, "la premier tifa per gli avversari di Macron e Biden, ovvero Le Pen e Trump e quindi lo scontro è inevitabile". Insomma, un G7 caratterizzato, al di là delle inutili foto di rito, da un'elevata tensione tra la padrona di casa e soprattutto l'inquilino dell'Eliseo ma anche il presidente Usa.

La leader di Fratelli d'Italia spera che alle prossime elezioni parlamentari in Francia possa avere la maggioranza la destra di Le Pen, magari insieme a una fetta di post-gollisti, con la speranza di indebolire il presidente e magari costringerlo alle dimissioni. Mentre per quanto concerne gli Stati Uniti non è un mistero che Meloni si auguri il successo dei repubblicani e non certo la riconferma dei democratici. Ed è così che, dietro le quinte, nei colloqui privati si respira molta fibrillazione.

E alle osservazioni di Meloni su Macron, racconta chi sta partecipando al G7 in Puglia, il presidente francese avrebbe commentato con i suoi collaboratori: "Rimpiango quando in Italia il primo ministro era Mario Draghi". Un G7 teso e difficile dunque che resterà alla storia per le tensioni sull'asse Roma-Parigi-Washington.