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Politica

"Ricordo al signor Moscovici che il Mes (Meccanismo europeo di stabilità) ha già salvato le banche, ma quelle degli altri. I 60 miliardi che anche noi abbiamo messo in questi anni nel Fondo Salva-Stati sono finiti tutti in prima battuta alle banche greche e spagnole e poi ai loro creditori, cioè agli istituti tedeschi e francesi". Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, intervistato da Affaritaliani.it, risponde punto per punto alle parole di oggi di Pierre Moscovici, commissario europeo uscente agli Affari economici ('E' decisivo o le banche sono a rischio').

"Il concetto di 'salvare le banche' è una contraddizione in termini visto che attualmente abbiamo salvato solo le banche di altri Paesi. Le nostre, nonostante il bail-in e dopo la sistemazione dei crediti deteriorati, non hanno bisogno di nulla e soprattutto non hanno bisogno del Mes. E' curioso - afferma l'esponente del Carroccio - che si affermi che la riforma del Fondo Salva-Stati serva agli istituti di credito proprio quando a essere in difficoltà, guarda caso, sono quelli tedeschi. Si tratta di uno strumento che potenzialmente potrebbe salvare le banche di altri Paesi con i soldi nostri intervenendo in crisi non italiane. Ma quella delle banche è solo una postilla del Mes, perché il punto principale della riforma in discussione a Bruxelles è la gestione del debito pubblico sovrano e su questo aspetto il Mes danneggia l'Italia. Immediatamente noi veniamo inseriti nella lista dei 'cattivi' e qualora dovessimo aver bisogno di aiuti - spiega Borghi - ci verrebbero dati solo in cambio della ristrutturazione del debito. Ma in questo modo l'Italia creerebbe un problema ai propri istituti di credito, che detengono gran parte del debito pubblico. In sostanza, vorrebbero far passare l'idea che si possa restituire meno della somma prestata ai detentori del debito pubblico ammazzando banche e risparmiatori. Il Mes quindi funge da pagatore per le banche altrui e da destabilizzatore per gli istituti italiani e per la situazione del nostro debito. Sono mesi che denunciamo questa deriva pericolosa, nonostante l'inerzia della maggioranza delle altre forze politiche, e ora finalmente arrivano anche il presidente dell'Abi Antonio Patuelli e altri che, forse, hanno capito la fregatura", conclude il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio.

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