101 perché sulla storia della Sicilia: libro per scoprire una Sicilia diversa - Affaritaliani.it

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101 perché sulla storia della Sicilia: libro per scoprire una Sicilia diversa

101 perché sulla storia della Sicilia che non puoi non sapere, il libro del giornalista Ulisse Spinnato Vega edito da Newton Compton

Tre chilometri di mare, lo stretto di Messina. Sembra una distanza trascurabile. Eppure è sufficiente per tenere lontana la Sicilia, con i suoi splendori e le sue miserie, dal resto del mondo. E per esaltare quella “sicilitudine”, come la chiamò per la prima volta Leonardo Sciascia quasi 50 anni fa, che spinge gli isolani a definire la Penisola “il continente”, con un mix di atavica diffidenza e indolente snobismo.

Newton Compton arricchisce la celebre collana dei “101” con un saggio-guida appena uscito, che apre ai lettori curiosi squarci storici e percorsi poco battuti, rotte alternative in terra di Trinacria, lontano dalle solite spiagge e dalle classiche mete da cartolina. Un volume che promette soprese anche per i siciliani convinti di sapere tutto della propria terra.

Il libro si chiama appunto “101 perché sulla storia della Sicilia che non puoi non sapere” e l’autore, il giornalista Ulisse Spinnato Vega, ci mette dentro un mix di divertimento e struggimento, quel senso di appartenenza e di lontananza tipico degli isolani emigrati cui però le radici rimangono attaccate addosso.
Così, scrive Spinnato Vega in sede di introduzione, leggendo queste pagine, accanto alla storia “grande” e ufficiale, “si scopre perché le tante dominazioni hanno influenzato il rapporto magico tra i bambini di Sicilia e il sonno che giunge assieme alla notte, ma anche la relazione tra l’infanzia e la paura o ancora il legame ancestrale tra gli isolani, piccoli e adulti, e la morte (i siculi ebbero Halloween molto prima di Halloween).

Oppure si può capire perché ‘minchia’ non è una parola come le altre, perché un uomo con tre gambe fu una specie di eroe dei due mondi, perché Greta Garbo si nascondeva a Taormina, perché il dialetto siciliano non ha il tempo futuro, perché la mafia e il teatro possono avere un linguaggio in comune oppure perché nel Messinese c’è un bar pieno di simboli fallici”.  

Nel volume si spazia dunque dalla Storia con la s maiuscola a tante storie minute. C’è dentro il folklore, la tradizione, la magia, l’esoterismo, la filologia. Molto risalto viene dato pure alla cucina e ai cibi che in terra di Trinacria sono forse il frutto più carnale del melting pot culturale. 
“La Sicilia in effetti ha soggiogato i suoi dominatori. Da tutti ha ricevuto un’eredità, ma di nessuno ha mai davvero sposato fino in fondo i valori e le ragioni. Indolenti, trasformisti, vittime per davvero e vittimisti per comodità: i siculi si sono spesso lasciati trasportare dalle correnti della loro storia. Dopodiché, a tratti, hanno sussultato al pari dei loro vulcani e da lì son scaturite eruzioni di orgoglio come quella dei Vespri, che fruttò la cacciata degli odiati francesi”, scrive ancora Spinnato Vega.

Insomma, oltre 300 pagine che si possono leggere dall’inizio alla fine o piluccare saltando di palo in frasca, come se si assaggiasse la frutta martorana di una cassata. 
Andare in Sicilia è meglio che andare sulla Luna, diceva Gabriel García Márquez. Tra centouno “perché” ogni viaggiatore potrà trovare il proprio e potrà dunque avere una ragione in più per scoprire o riscoprire la nostra regione più grande.