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Palazzi & potere
A proposito di incendi e territorio: parla Dario Vassallo

Durante questi giorni  il nostro Paese è interessato da numerosissimi incendi,Sicilia, Puglia,Campania, Toscana...  e la mente va alla morte e distruzione che essi portano.

Il fronte del fuoco è come un mostro,senza ostacolo alcuno , se non quello dei vigili del fuoco,  dei volontari, e in qualche regione ,dei pochissimi  canadair , determina la morte immediata del territorio e danni futuri prevedibili, come frane, smottamenti , allagamenti e impoverimento della fauna,  scomparsa di specie animale e vegetali. Chi ne pagherà le conseguenze maggiori sarà l'uomo.

Le colpe di tutto queste sono molteplici, molte volte sono degli " sgarri politici" alle amministrazioni locali che fanno dell'ambiente un loro cavallo di battaglia, altre volte, le cause sono l'abbandono delle terre e di conseguenza la non pulizia del sottobosco. Altre volte sono  opera delle mafie.

Dopo decenni di incendi e conseguenti progetti europei per il rimboschimento si è ottenuto molto poco perchè molti di questi progetti sono stati per vari motivi un fallimento.

In un Paese normale ci vorrebbe un progetto nazionale con la piantumazione di 60 milioni di alberi, 1 albero per ogni residente.

Progetto da realizzarsi in un lasso di tempo di 3 anni, che comporterebbe  l' occupazione di migliaia di giovani, biologi, periti agrari, contadini ,  centinaia di vivai interessati e centinaia di mezzi meccanici utilizzati.

Sarebbe un progetto rivoluzionario con risvolti positivi, in un Paese dove c'è mancanza di lavoro,dove si assiste inermi alla fuga di giovani dalle terre  e dove la politica clientelare ha raggiunto il massimo squallore.

Si dovrebbe creare un agenzia apposita  con a capo un esperto, non un politico,  che abbia le mani libere di agire su ogni tipo di terreno interessato alla piantumazione.

Per chi si accinge a governare questo Paese questo progetto dovrebbe essere un caposaldo del proprio programma, chiaramente elaborato da giuristi, agronomi e dalla  politica buona.

E' un progetto semplice che richiederebbe un intervento economico notevole, perchè se calcoliamo un costo totale di 100,00 euro a pianta ci vorrebbero 6 miliardi di euro, da investire in 3 anni,

Sono tanti soldi, ma dobbiamo pensare  a quello che deriverebbe  da questo progetto, la riduzione di frane, smottamenti, allagamenti, una riduzione dell' anitride  carbonica, delle micro particelle che creano migliaia di morti all'anno . Creerebbe tanti posti di lavoro  non  solo inerenti  alla piantumazione, ma sarebbe  anche un progetto più ampio che prevede la " donazione" , per 10 anni e senza pagare tasse per 5 anni,  di aree di pregio turistico,  a giovani variamente aggregati in società o cooperative o in altri modi che potrebbero utilizzare i boschi al fine di creare un proprio reddito.

Nei nostri boschi, nella nostra macchia mediterranea ,già adesso vivono e danno lavoro, migliaia di imprese a vocazione turistica.

Proprio dove ci sono stati gli incendi bisognerebbe creare sentieri e strade percorribili  da mezzi antincendio in modo tale da creare zone fruibili ai visitatori ,a chi fa trekking, a chi ama la natura.

Sarebbe una grande opera di riqualificazione dei territori, una grande opera nazionale.

E i soldi da dove li prendiamo?

Senza fare retorica, la somma si dovrebbe recuperare da una " Tassa ecologica" che non agisca sul patrimonio  immobiliare degli italiani ma che si basi sul possesso dei cavalli fiscali che ogni cittadino italiano ha tra i propri averi ,  quindi ci sarebbe una tassa diversa per chi ha un motorino rispetto ad un altro che ha una porsche .

Molti diranno che questa è una follia, invece potrebbe essere  un progetto da concretizzare. Sarebbero sempre solo 100,00 euro a testa da elargire in 3 anni.

Io  penso che tanti italiani sarebbero disposti a pagare questo prezzo per la propria salute e per la conservazione di quella bellezza che i nostri avi ci hanno lasciato e che noi, dovremmo lasciare ai nostri figli.

 

Dario Vassallo

Presidente Fondazione Angelo Vassallo

 

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