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Palazzi & potere
Addio a Fabrizia: schiaffo del vescovo a Poletti, e a chi parla di bamboccioni

Ai funerali della ragazza uccisa a Berlino monsignor Spina ricorda: "Aveva dovuto lasciare una terra senza lavoro"


Le lacrime, il silenzio, le telecamere, "le massime istituzioni" in prima fila. E a margine la verità del vescovo di Sulmona, Angelo Spina: semplice, quindi rumorosa: "Quando manca il lavoro manca la dignità umana. E Fabrizia ha dovuto lasciare una terra che non dà speranza ai giovani per il lavoro". Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, era dovuta andare a Berlino, dove il 19 dicembre ha trovato la morte per un attentato in un mercatino di Natale.
Era lì per cercarsi un futuro, come tanti altri ragazzi italiani scrive il Fatto.
Quelli a cui qualche giorno fa il ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva "donato" una frase che è un disastro in sillabe: "Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi: bisogna correggere l' opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori". E allora, continua il Fatto, ecco perché le parole del vescovo sembrano uno schiaffo a Poletti e alla sparata.

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