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Palazzi & potere
Anche il PD ora teme la crisi: Conte dia un segnale di vitalità. Altrimenti...

I rapporti tra il PD e l'ex segretario Matteo Renzi non sono mai stati idilliaci. Ma ora sono in molti a scommettere che ai dem non dispiacciano più di tanto le "intemerate" del leader di Rignano contro palazzo Chigi. In fin dei conti, tra dem e Italia Viva, su molti punti c'è un accordo "de facto": dalla questione servizi all'utilizzo del Mes per non parlare del modo ritenuto troppo accentratore di gestire la cosa pubblica da parte di palazzo Chigi. Così al Nazareno si attende di capire, con la massima riservatezza (sull'ultimatum di Renzi nel Pd le bocche sono rigorosamente cucite) cosa accadrà nelle prossime giornate tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Proprio per questo, nonostante fra i Dem siano in molti a credere che si tratti dell'ennesima "sparata", ieri non c'è stata alcuna reazione ufficiale alle parole del leader di Iv. Al Nazareno aspettano che Conte prenda in mano la situazione, stanchi delle solite meline del premier.  "Crediamo che il Presidente Conte prenderà delle iniziative e darà delle risposte su quanto richiesto oggi da Renzi e su quanto anche  il Pd proporrà in tema di Recovery" le uniche parole che escono dalla sede del Partito Democratico. Come a dire: Conte si muova, è il capo della coalizione, dia risposte - o almeno ci provi - alle richieste dei suoi alleati. Zingaretti peraltro è ancora infuriato dallo stop sulla legge elettorale proporzionale su cui Conte non si è mai battuto nonostante fosse negli accordi di governo. Ed ora aspetta che il Presidente del Consiglio dia un segnale di vitalità. Altrimenti a gennaio a Palazzo Chigi si ballerà sul serio.

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