Boschi alla conquista dell'Europa, ecco come. - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Boschi alla conquista dell'Europa, ecco come.

Le riforme istituzionali fanno tappa a Bruxelles. Nella sede del Parlamento europeo toccherà a Maria Elena Boschi indicare il percorso delle novità costituzionali che puntano a modernizzare il sistema Italia. Per il ministro si tratta di una sorta di road show delle riforme. Le ha presentate a Parigi presso SciencesPo, la prestigiosa università francese tempio delle scienze politiche, e a Berlino presso la fondazione Konrad Adenauer, l'influentissimo pensatoio del Cdu il partito della Cancelliera Merkel. La tappa di Bruxelles è particolarmente rilevante per varie ragioni. Anzitutto perchè l'evento, promosso dalla rivista Formiche, si svolgerà a ridosso di Brexit ovvero del fatto più rilevante negli equilibri dell'Unione europea. Inoltre, il programma dell'iniziativa prevede un vero e proprio "parterre de roi". A dialogare con la Boschi ci sarà infatti Frans Tittermans, il numero due della Commissione europea che oramai conta anche più di Junker. Interverranno anche i presidenti dei principali gruppi politici europei: l'italiano Gianni Pittella che guida il gruppo dei socialisti e democratici, Guy Verhofstadt capo del gruppo dei liberali (Alde) e lo spagnolo Gonzalez Pons Esteban, vicepresidente dei Popolari. A garantire la presenza italiana anche i due vicepresidenti del parlamento europeo: Antonio Tajani e David Sassoli.


Obiettivo della discussione, apprende Affaritaliani, sarà presentare le riforme del nostro Paese ma collocandole dentro una esigenza più ampia che veda protagonista la UE di un cambiamento profondo delle sue istituzioni e del loro rapporto con cittadini e imprese. Il titolo del dibattito è infatti "growth goal", ovvero il traguardo della crescita. L'impatto economico delle riforme sarà la chiave di volta per meglio contestualizzarle. Non sarà quello di martedì il luogo ed il momento giusto per discutere della crisi delle banche e delle misure di finanza pubblica che paesi come il nostro intendono adottare. E' chiaro tuttavia che gli sforzi riformisti dell'Italia vorrebbero trovare un riscontro positivo in una Unione, quella europea, che Sin qui è sembrata troppo attenta a guardare i dettagli del rispetto rigoroso di regole che hanno probabilmente acuito la crisi senza risolverlo. Dopo il risultato del referendum in Inghilterra e con la crescita delle forze populiste in tutto il vecchio continente, la Commissione dovrebbe aver compreso che non si può tirare troppo la corda. Se il fantasma della Le Pen turba i sonni dei francesi e non solo, è evidente che le contraddizioni interne al Movimento 5 Stelle ne fanno uno spauracchio assai temibile in Europa.


Maria Elena Boschi non entrerà nelle dinamiche della politica interna italiana nè avrà bisogno a Bruxelles di fare campagna referendaria. Si tratterà piuttosto di rivendicare l'azione di un governo e di un parlamento che non si sentono marginali alla costruzione europea e che anzi vorrebbero dare un contributo importante alla sua stabilizzazione. Il dialogo con Timmermans, uomo forte (tedesco) della Commissione, ha proprio il senso della volontà di sostenere la UE chiedendo che la stessa Unione sappia sostenere l'impegno italiano nelle riforme. I convegni a volte sono solo l'occasione per parlarsi addosso fra addetti ai lavori. Martedì a Bruxelles l'idea è che possa essere celebrato un passaggio decisivo nel dialogo fra Roma e le istituzioni europee. Anche perché, senza riforme e soprattutto senza crescita, non potranno esserci soluzioni diverse dall'Exit.
 

Chiara Rossi