Palazzi & potere
CONSIGLI NON RICHIESTI: PER LA MINISTRA BOSCHI E' TROPPO TARDI

Le vie del consenso, della popolarità e quelle dell’impopolarità, del “mandiamoli a casa” sono, come si sa, complesse e misteriose. Non possono essere ridotte alle classiche analisi fatte sempre “dopo” dai così detti esperti di comunicazione (tipo: Bersani ha sbagliato a rimboccarsi le maniche nel manifesto pubblicitario e per questo ha perso) e men che meno ai singoli episodi.
Ma ci sono episodi che possono rappresentare errori tali da condizionare la carriera politica di un leader, le sorti di un governo, addirittura la storia del Paese.
Lasciamo perciò stare ogni tentativo di analisi general-generica del modo di fare e di comunicare del nostro premier Renzi e parliamo solo di un episodio che ha rappresentato con grande probabilità un punto di non ritorno nel crollo della sua popolarità. Mi riferisco alla vicenda di Banca Etruria-Boschi.
In questa vicenda Renzi non ha tenuto conto di alcune cose di importanza enorme:
Non si è trattato di uno scandalo “normale”: la gente lo ha invece percepito come la combine di una consorteria locale che ha rovinato migliaia di persone. Uno scandalo quindi che brucia direttamente sulla pelle dei cittadini.
Mediaticamente era inevitabile ed è inutile prendersela con giornali e tv che banalizzano e semplificano.
È cambiata all'improvviso la percezione della ministra Boschi, vista dall’opinione pubblica non più come la rappresentante più nota e significativa del governo, portatrice di una ventata di novità per lo meno in termini di immagine. Anche questo mediaticamente inevitabile, direi ovvio.
Renzi, così sollecito nel silurare Lupi e Guidi per motivi di opportunità politica, ha tenuto duro su Boschi, dando l’impressione che esista veramente un giglio magico di intoccabili. E l’ha mandata in parlamento a dire che il padre è una brava persona di cui lei è fiera e che (non so se ricordo esattamente) la accompagnava a scuola e via dicendo. Una iniziativa comunicativamente talmente strampalata che si può spiegare solo con il fatto che o l’ansia della rovina politica oppure l’arroganza avevano fatto perdere la testa al giglio e dintorni.
Conclusione (e consiglio non richiesto postumo): Renzi doveva dire a Maria Elena Boschi di farsi da parte, indipendentemente da ogni sua responsabilità. Magari dopo sei mesi avrebbe potuto nominarla presidente della banca iperuranica e ipergalattica e la cosa sarebbe passata in modo indolore. Ma al momento il popolo voleva il sangue e non c’era proprio altra scelta che darglielo.
Non l’ha fatto e il vero crack con la maggioranza degli Italiani è cominciato lì. Il resto, che pure è complesso e va analizzato seriamente, è secondario. Adesso è tardi per qualsiasi tentativo di rimediare e la mia personale sensazione è che rimontare in termini di fiducia, popolarità, impatto comunicativo per lui sarà difficilissimo. Più che difficilissimo. Forse proibitivo.
Comunicus
*Presidente di grandi agenzie di comunicazione. Docente di marketing