Coronavirus, il blocco dei voli diretti ha favorito il contagio: ecco perchè
Coronavirus, il blocco dei voli diretti con la Cina ha favorito il contagio: ecco perchè
Scrive Dagospia: "Qual è il problema? Sembra sia stato il blocco dei voli deciso dal ConteCasalino e da Speranza per prendersi le prima pagine dei giornali. È infatti sorprendente che il Paese che ha vantato di aver adottato le misure più stringenti, oggi risulta essere il più colpito". Ma perché sarebbe accaduto? Presto detto: secondo Dagospia, bloccando i voli dalla cina si è instaurato giocoforza un meccanismo di arrivi attraverso voli indiretti, innumerevoli e provenienti da ogni parte del mondo, di fatto impossibili da incontrollare in modo approfondito. Impossibile, infatti, ipotizzare di mettere in quarantena ogni essere umano che entra in Italia, così come è impossibile interrogarlo per chiedergli se è stato in Cina.
I controlli generici, inoltre, sono stati effettuati con i soli termoscanner: come è noto rilevano la febbre, ma come è parimenti noto il contagio può arrivare anche da portatori sani, senza tenere in conto il lungo periodo di incubazione del Covid-19, periodo che non pare essere ancora stato definito in modo univoco.
La tesi viene condivisa e rilanciata anche da Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all'Università di Pisa: "Bloccare i voli con la Cina poteva funzionare solo se l'avessero fatti tutti i paesi europei. Ma anche in questo caso c'è stata una carenza". E ancora, spiega: "Se sono un imprenditore del nord-est e torno dalla Cina, faccio di tutto per evitare la quarantena, magari atterro a Ginevra e poi arrivo in treno. Allora serviva un'altra cosa: tutti i paesi europei, tutti insieme, come hanno fatto gli Stati Uniti, avrebbero dovuto bloccare i volti e rallentare il virus", conclude.
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