Coronavirus, la strage di Bergamo e le colpe del governo
Coronavirus, la strage di Bergamo e le colpe del governo
A Bergamo e provincia continuano a crescere i contagi e non si placa la polemica sulla mancata creazione di una zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo. L’Istituto superiore di sanità, in una nota tecnica del 2 marzo scorso, aveva raccomandato al governo l’isolamento immediato e la chiusura dei due paesi della Valle Seriana, poi diventati lazzaretti d’Italia. “La decisione doveva essere di governo e Regione - ha sottolineato Claudio Cancelli, sindaco di Nembro - dovevano dare maggior peso alle valutazioni tecniche-epidemiologiche dell’Iss che dicevano che era opportuno fare anche qui una zona rossa. Dovevano prendersi la responsabilità. Invece hanno continuato a rimandare e ritardare e intanto il contagio si allargava a tutta l’area”. “A differenza di Codogno e del lodigiano, qui i paesi sono vicini, attaccati l’uno all’altro, senza soluzione di continuità: una situazione che ha facilitato e moltiplicato i contagi. Il risultato è che a Nembro - ha spiegato il primo cittadino - i numeri ufficiali dei positivi vanno moltiplicati per 12 e quelli dei morti sono 4 volte superiori”.
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