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Palazzi & potere
Il G7 non governa più il mondo

Il vertice in Canada del G7 è stato la Waterloo di questa organizzazione che ormai non conta più nulla, visto che, non rappresentando più le nazioni più potenti del mondo, è venuto meno al suo compito di essere il summit dei paesi che sono capaci di pilotare il futuro del globo, scrive Pierluigi Magnaschi su Italia Oggi. La novità del passato fine settimana non consiste nemmeno nel fatto che il G7 non conti più nulla (la cosa era risaputa da tutti coloro che si interessano di geopolitica e di economia internazionale) ma, dopo aver assistito al liscio e busso in mondovisione che gli ha somministrato senza ritegno e con grande evidenza il presidente degli Usa, Donald Trump, adesso che il G7 rappresenti molto meno di ciò che si proponeva è noto a tutti.

Tant'è che da Singapore (dove Trump deve incontrare il dittatore nordcoreano Kim Jong-un) il presidente Usa ha precisato che il vero G7 deve trasformarsi in un G3 (formato cioè da Usa, Cina e Russia) in attesa, campa cavallo, che l'Europa, da indiscutibile potenza economica, diventi anche una potenza politico-militare.

Le nazioni che sono state messe nell'angolo da Trump nel summit canadese sono state soprattutto quelle europee. Fanno infatti parte del G7 il Canada (un peso mosca economico), il Regno Unito (un paese che è l'ombra del suo grandioso passato e che oltretutto, dopo la Brexit, non sa nemmeno più come collocarsi), il Giappone (che da tempo ha smesso di essere il pivot dello sviluppo in Estremo oriente) e poi la Germania, la Francia e l'Italia (ma questi tre paesi non dovrebbero essere rappresentati dell'Unione europea, specie in questa sede? E se sono rappresentanti dell'Unione europea, che ci stava a fare in Canada il Commissario europeo Claude Juncker?)

Il puzzle del G7 che si è svolto in Canada nel 2018 rappresenta un mondo in ritardo sulla realtà del potere nel mondo. Esso risale a prima che questo puzzle fosse stato ridisegnato cent'anni fa quando gli Stati Uniti, da insulari quali erano stati fino a quel momento, fecero sentire la loro potenza anche a livello internazionale entrando in guerra fra le potenze belligeranti europee contro l'impero austroungarico. Tale puzzle poi è stato aggiornato, anzi totalmente sconvolto dalla seconda guerra mondiale dopo la quale il glorioso impero coloniale britannico si ridusse sempre più a una finzione; le colonie francesi in Africa e in Estremo Oriente si trasformarono, da risorsa, in drammatici problemi; le Germania, già rasa al suolo con la guerra, venne tagliata in due, e l'Italia venne ridotta ai minimi termini.

Il progetto della Comunità europea prima, e dell'Unione europea poi, si riprometteva non solo di evitare che scoppiassero più guerre (che furono le più sanguinose nell'intera storia dell'umanità) nel Vecchio continente (è questa la vulgata diffusa da sussidiari e riportate dai media popolari) ma soprattutto si proponeva di costruire un'entità economica e soprattutto politico-militare in grado di fronteggiare la sfida delle due grandi potenze di allora (Usa e Urss) e di quelle che si sentiva che sarebbero ben presto emerse (come poi è regolarmente successo).

Purtroppo, come ha evidentissimamente dimostrato l'ultimo G7 sotto la regia fracassona di Trump che però è anche stata illuminante, l'Europa unita come la sognavano i suoi padri fondatori non ha visto la luce. E questo, per chi ha voglia di capire la verità, è avvenuto per colpa quasi esclusivamente della Francia, che ha usato l'Europa per costruirsi un piedistallo per contare di più di quanto valesse, non certo per costruire una nuova entità economica e politica.

Una realtà politica ed economica che non disponga di una forza militare adeguata, in grado di difendere il suo ruolo nel mondo, non è una grande potenza. L'Europa, a dire il vero, una grande potenza lo sarebbe in base al pil. Non lo è invece in base alle sue forze armate e, senza la protezione della Nato (cioè degli Stati Uniti), sarebbe alla mercè di chiunque. Chi bloccò la sviluppo di una forza armata europea? La Francia, che, forte delle sue bombette atomiche, silurò il progetto della Comunità europea della Difesa (Ced). Ed è la stessa Francia che, nel 2005, bocciò, insieme alla sola Danimarca, il progetto della Costituzione europea (che esigeva l'unanimità dei paesi europei per poter essere approvata). Con la sua prima decisione (la bocciatura della Ced) la Francia impedì la nascita delle Forze armate europee e con la seconda (la bocciatura del progetto di Costituzione continentale) impedì la nascita dell'Europa politica al posto di quella delle tecnoburocrazie.

L'Europa di oggi è un insieme di Paesi che non riescono ad esprimere una politica comune. Ad esempio la Germania e la Francia, dietro gli abbracci di maniera della Merkel con Macron, e viceversa, si alimenta una conflittualità permanente fra Parigi e Berlino. Di conseguenza, i paesi europei che contano (o le loro aggregazioni subcontinentali) si definiscono oggi per essere a fianco o contro uno dei paesi leader. Ma Francia e Germania, che sono due paesi fintamente alleati, percorrono due traiettorie diverse che sono, nei fatti, antagoniste. Gli interessi nazionali quindi prevalgono sempre, di fatto, su quelli comunitari. Ma se le cose stanno così, allora persino Trump si accorge che al G7 non siedono i sette paesi più importanti del mondo ma un fritto misto di medie potenze (quando va bene) nessuna delle quale è in grado di sostenere un confronto o un ruolo planetario.

Da qui il disprezzo per un organismo (il G7) che ha fatto il suo tempo e per seguire il quale Trump non ha tempo da perdere anche se Macron fa il broncio e la Merkel non la prende bene. Ma la figura dei poveretti l'hanno fatta loro che sono tornati a casa con le pive nel sacco. E per far sapere che del G7 Trump non sa che farsene, il presidente degli Usa è arrivato al summit canadese in ritardo (perché voleva parlare con dei fotografi che lo hanno incontrato all'uscita dalla Casa Bianca) e se ne è andato in anticipo (per poter incontrare un dittatore sanguinario ma che dispone delle forza atomica ed è tanto pazzo da poter essere tentato ad usarla). Gli incontri fra grandi potenze avviene fra grandi potenze. Mentre, tanto per citare un dato ufficiale fornito dal parlamento tedesco, i pochi cacciabombardieri tedeschi in grado di prendere il volo sono il 30%.

Tags:
g7mondo





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