Palazzi & potere
Il patto per il nuovo Italicum dietro lo scontro sulla data

Lo spostamento della data referendaria non sarebbe un fatto tecnico, sarebbe l' inizio di una rivoluzione politica. È una sequenza che, se impostata, muterebbe gli schieramenti referendari e alla lunga anche gli schieramenti nazionali. È uno scenario chiaro a tutti i protagonisti del Palazzo, scrive il Corriere della sera, è la road map attorno a cui si è scatenato lo scontro tra quanti lavorano ancora a una trattativa comunque difficilissima, e quanti invece mirano a farla definitivamente saltare.
Se la consultazione fissata per il 4 dicembre slittasse in primavera, infatti, il Parlamento utilizzerebbe i prossimi mesi per cambiare l' Italicum. E siccome il rinvio del referendum non potrebbe che essere frutto di un accordo, è altrettanto chiaro che le modifiche al modello di voto farebbero parte dell' accordo. Verrebbe così cancellato quel «combinato disposto» tra riforma costituzionale e sistema elettorale che Berlusconi contesta a Renzi, quel timore dell'«uomo solo al comando» che lo ha indotto a schierarsi con il fronte del No.
Seppellito l' Italicum, in un ritrovato Nazareno, il Cavaliere potrebbe seppellire l' ascia di guerra referendaria. Sarebbe una mossa che sposterebbe gli equilibri a favore del Sì. E ridisegnerebbe la geografia politica nazionale.
Ecco perché se cambiasse il timing cambierebbe tutto.