Palazzi & potere
L'immobiliare Dc finisce in procura. Caccia al patrimonio scomparso
Chi ha fatto sparire l' immenso patrimonio immobiliare della Democrazia cristiana? È questo il nuovo fronte d' indagine della Procura di Roma, che potrebbe rivelare sorprese interessanti.
Lo scorso 27 novembre è stato presentato negli uffici di piazzale Clodio un esposto firmato da Angelo Sandri, segretario nazionale pro tempore della Dc, Franco De Simoni, segretario ragionale della Dc Lazio e Raffaele Cerenza, presidente dell' Associazione degli iscritti al partito della Dc del 1993.
«Sussiste il fondato timore - si legge nell' esposto - che buona parte dei beni e delle risorse patrimoniali della storica e vivente Dc siano confluiti nei partiti di successiva formazione, i cui dirigenti hanno così potuto disporre d' ingenti cespiti, senza dichiararli né riportarli nei rispettivi rendiconti/bilanci».
Stiamo parlando, scrive il tempo di gian marco chiocci, di un patrimonio di beni mobili e immobili, partecipazioni societarie e sedi in tutte le città italiane, il cui valore oggi ammonterebbe a un miliardo di euro.
