La strategia "a tappe" di Verdini è un processo "inarrestabile"

La strategia «a tappe» di Verdini è un processo "inarrestabile", come per la seconda volta in pochi giorni e usando sempre lo stesso termine ci tiene a specificare il corriere della sera. E si fa notare che oggi nessuno deve creare problemi a Renzi. Inoltre, anche il giornale di via solferino conferma le indiscrezioni di affaritaliani: presto nuovi ingressi nel gruppo verdiniano...

Il basso profilo è stato imposto da Denis Verdini a tutti i suoi: in pubblico, vietato cantare vittoria, rivendicare posti di governo, fare strategie a lungo termine. Ma oggi nessuno deve creare problemi a Renzi e al prosieguo della legislatura.

E a Mattarella che «ci ha trattato con molto affetto» e «ci ha fatto sapere quanto sia importante la stabilità, in Europa come in Italia...», ha detto che se dipenderà da loro si andrà avanti tranquillamente «fino al 2018, perché ormai i numeri ci sono anche al Senato».

Un processo «inarrestabile» insomma, perché sarà in questi mesi in cui Ala sarà pronta a dare vita a Comitati del Sì e conta di sedersi «in tivù, nei dibattiti, ovunque» accanto al Pd renziano che si consoliderà la «vera, nuova maggioranza». E se al referendum vincerà il sì, la musica cambierà. Magari con un passaggio, prevedono in Ala, di «crisi pilotata» o crisi vera, che porterebbe all' ingresso non solo in maggioranza ma in un governo a quel punto diverso.

Ma va fatto, scrive paola di caro sul corsera, un passo per volta, ripete Verdini. Non vanno sbandierati nemmeno i nuovi ingressi che vengono dati per vicini soprattutto dall' area centrista della maggioranza considerata «in sofferenza», quella di Ncd e di Scelta Civica: «Arriveremo presto a 30», ripete Verdini. Che non sta fermo nemmeno sul territorio. Nelle grandi città, si lavora a liste civiche a sostegno dei candidati «a noi vicini»: e se a Milano si va su Sala, a Roma dopo aver pensato a Marchini ora i verdiniani valutano se cambiare cavallo: «Giachetti potrebbe essere un ottimo sindaco...» .