Palazzi & potere
Libia: mamma li turchi!
Ancora una volta gli Usa hanno scelto un leader musulmano controverso
Ancora una volta gli Stati Uniti hanno scelto un leader musulmano controverso: Al Serraj.
Il nuovo premier di unità nazionale in Libia, sponsorizzato da ONU, USA, Germania e Italia, pur sbarcato a Tripoli in gommone, ha sì marginalizzato la locale Coalizione Alba Libica, ma ha di fatto creato un terzo soggetto, anziché unificare i due governi contendenti di Tripoli e Tobruk. La strategia occidentale di appoggiare Serraj, uomo legato alla Fratellanza Musulmana e quindi a doppio filo al leader turco Erdogan (che considera apertamente la Libia un proprio "protettorato") è già risultata fallimentare a suo tempo in Egitto con la vicenda di Morsi. Continuiamo quindi, Europei e Americani, a sperare che nel Mediterraneo il lavoro sporco sia fatto dalla Turchia. Ma potrebbe essere un'illusione. La Turchia ha già fallito in Egitto e in Siria, dove non è riuscita, nonostante l'abbattimento dell'aereo russo, a trascinare in guerra americani e sauditi contro Putin. L'Italia è quindi avvertita: è giusta la cautela su un intervento militare in Libia, ma ancor più indispensabile è verificare che la Turchia non solo millanti capacità che non ha, ma ci porti a sostenere un pericoloso neo autoritarismo mediterraneo.
Prof. Arduino Paniccia
Direttore ASCE - Scuola di Competizione Economica Internazionale di Venezia e Docente di Studi Strategici