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Palazzi & potere
Italia, 16 Settembre: Parte l'operazione 'legge elettorale'

Il 16 Settembre arriva la proposta Pisapia-Orlando-Calenda 'benedetta' da ben due capi di stato: Mattarella e Napolitano. E verrà ufficialmente presentata in Parlamento. Fatta per piacere anche a Berlusconi.

C'è chi spera che la riforma della legge elettorale sia ormai definitivamente archiviata (Renzi); perchè in fondo gli conviene così. Senza riforma elettorale potrebbe portare il paese al voto prima evitando l'effetto logoramento in corso, complice l'exploit di ministri ad 'alto gradimento' come Marco Minniti o lo stesso Presidente del Consiglio in carica, Gentiloni. Gente che, scrive La Verità, sta facendo faville tra gli italiani e tutto lascia presagire che la loro 'luna di miele' con il paese durerà molti mesi ancora.

D'altra parte i numeri parlano chiaro: secondo una nuovissima ricerca dell'Istitito Piepoli che siamo in grado di rivelare in anteprima, il Pd avrebbe molte più possibilità di vincere le prossime elezioni se scegliesse Paolo Gentiloni anzichè Matteo Renzi come candidato premier. Ma ciò che emerge prepotentemente dallo studio è che Gentiloni tanto unisce quanto Renzi divide.

In poche parole il conte Paolo potrebbe contare su uno spettro molto più ampio di consensi, dal centro fino a tutta la sinistra (leggasi Mdp). Anche il Ministro dell'Interno Marco Minniti sta avendo consensi da Formula Uno nei sondaggi perchè grazie alla linea dura sul tema immigrazione miete consensi su tutto l'arco costituzionale in particolare a destra. E questo, rivela la ricerca, è certamente frutto dei recenti fatti di Roma (lo sgombero) e dello stop agli sbarchi dei migranti, ma non solo. E si tenga presente che questi fatti sono entrati nella top  five degli eventi più importanti per gli italiani, superati soltanto dal terremoto di Ischia, dall'attentato di Barcellona e dal lancio del missile del dittatore nordcoreano.

Visto come si sono messe le cose, dunque, cosa ci sarebbe di meglio per Matteo Renzi che staccare la spina alla legislatura il più velocemente possibile? Niente, appunto.

Tanto più che, continua La Verità, con la legge elettorale attuale, cioè quella uscita dalla sentenza della Consulta, il leader dem potrebbe continuare nel ruolo di dominus incontrastato nel Pd: ci sono i capilista bloccati coi quali tiene in pugno il partito e potrà poi tentare di imbarcare tutti i possibili alleati per racimolare quanti più voti possibile, da Pisapia ad Alfano, in un 'listone coalizionale' targato Pd. Che tradotto significa: alleati si, ma sotto il ferreo controllo del segretario dem. Come piace a lui, isomma.

Ma in politica esistono anche gli avversari e non bisogna mai perderli di vista. E non sempre i propri desideri diventano realtà. Perchè a quanto siamo in grado di rivelare, dopo l'ampia pausa estiva l'attività politica riprenderà a pieno ritmo e con essa anche gli attriti in casa Pd.

Il primo a muoversi sarà il Ministro della Giustizia Orlando che con la sua associazione DEMS il 16 settembre organizzerà nella capitale un grande evento che vedrà in prima fila la partecipazione del leader di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, fresco di ritorno dalle meritate ferie greche e Carlo Calenda, neo golden boy della politica italiana.

Obiettivo dell'incontro, scrive ancora La Verità, sarà quello di rispondere agli appelli del Capo dello Stato, Sergio Mattarella sulla riforma della legge elettorale. Insomma, l'intento di Orlando e dei suoi amici Calenda e Pisapia è quello di rimettere la palla in gioco e 'benedire' una proposta di legge elettorale con cui poi andare al voto nelle prossima primavera. L'iniziativa è vista con favore anche dal Presidente emerito Giorgio Napolitano.

Stando a quanto siamo in grado di rivelare, dopo essere stata presentata mediaticamente il 16 settembre, la proposta di riforma della legge elettorale che scaturirà da quella giornata di lavoro verrà poi formalmente calendarizzata in Parlamento. Insomma, non solo chiacchiere da convegno. E in parlamento si cercherà l'accordo con le altre forze politiche, con Silvio Berlusconi in primis. Perchè sarà musica per le sue orecchie: tra i cardini della proposta oltre al premio di coalizione si sta studiando anche un 'premio di governabilità' per chi dovesse superare la soglia del 35% dei voti.

A quel punto, a dispetto di quanti non vogliono far ripartire le trattative sulla legge elettorale, ci saranno tutti i presupposti per ricominciare a discuterne, con tanto di proposta formale depositata in parlamento e la 'benedizione' di ben due Capi di Stato. Che farà, a quel punto, Metto Renzi?

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legge elettoralepisapiacalendaorlandomattarellanapolitano





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