Palazzi & potere
Renzi: Galli della Loggia suona il De profundis

Nell'editoriale di oggi sul Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia traccia un profilo di Renzi, ovvero della sua politica sempre aggressiva ma ormai declinante agli occhi della pubblica opinione, da cui si evince il senso di un più generale regresso della cosiddetta seconda repubblica.
Si tratta, insomma, di un vero e proprio De profundis, che seppellisce insieme alle ambizioni del giovane ex Presidente del consiglio tutto un modo di pensare e atteggiarsi della classe dirigente uscita dal bradisisma anti-establishment del biennio '92-94. Galli della Loggia è pessimista: non vede all'orizzonte un Macron italiano perché a differenza della Francia non esistono élite in grado d'inventare dal nulla scenari nuovi, data la debolezza della società civile.
Fin qui l'editoriale. Il resto? Renzi ha dimostrato finora di non lasciarsi intimorire dai commenti sfavorevoli degli intellettuali e dalle mosse dei suoi avversari politici. Ora però, oltre a misurarsi con l'esorbitanza dannosa del suo ego, ha da fare i conti con gli "amici" del partito, e finanche della sua maggioranza. Si avverte l'isolamento in cui è piombato, a meno di non pensare che l'invito a trattare con Pisapia, come suggerisce più di un dirigente in apparenza filo-renziano, significhi davvero un gesto di solidarietà e sostegno leale.
In effetti, con una difficoltà evidente a riaprire i rapporti a sinistra e una concomitante incapacità a ridefinire, con un disegno politico all'altezza della situazione, l'area elettorale e politica di centro, Renzi scivola giorno dopo giorno nella palude del puro gioco di potere (quando, però, il potere di una volta non c'è più). Ieri la piazza di Pisapia e Bersani ha lanciato la sfida alla sua leadership, oggi un autorevole editorialista stila il resoconto di una disfatta, senza concedere nulla alle prospettive future di questo Pd.
Renzi è nella morsa e non sa come uscirne.