Renzi, i poteri forti e la 'ricerca del casus belli' - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Renzi, i poteri forti e la 'ricerca del casus belli'

Matteo Renzi, ancora una volta, vuole sparigliare le carte e prendere tutti in contropiede.

Dopo gli scandali dell'ultimo periodo, tra intercettazioni e opposizioni interne al Pd, l'ex Premier e attuale segretario dem pare sia sempre più convinto che l'unica opzione per non andare incontro ad una disastro elettorale sia quella del voto anticipato; la paura di Renzi, infatti, è quello di diventare il bersaglio di una campagna politico-mediatica organizzata dai poteri forti, che avrebbe poi ripercussioni negative sulle percentuali elettorali.

Insomma, anche per Renzi vale l'andreottiano motto "meglio tirare a campare che tirare le cuoia", e per tirare a campare bisogna andare subito al voto, meglio se con all'orizzonte un'idea di dialogo con Berlusconi.

In buona sostanza, Renzi vuole prendere in contropiede i poteri forti e ci sono due potenziali casus belli per portare il paese al voto: la legge elettorale e la questione vitalizi.

Matteo ha capito che anche Gentiloni e Mattarella con la loro prudenza e il loro 'governo a tutti i costi' gli remano contro perché più resta in piedi il governo e più i poteri forti continueranno a logorarlo. In poche parole Gentiloni e Mattarella gli legano le mani e i poteri forti menano. E il peggio deve ancora arrivare.

L'unica arma che ha, per tentare lo spariglio è il voto anticipato. Ma ci riuscirà?

Il problema per Renzi è che i tempi sono strettissimi. Votare ad ottobre significa innescare la crisi di governo a giugno, massimo ai primi di luglio. In sostanza al termine dei ballottaggi, per i quali non è improbabile attendersi un esito negativo.

Dunque, forte...della sconfitta, Renzi conserverebbe intatto il potere di piegare tutto e i tutti alla sua logica di sopravvivenza?

Il fatto che aumenti giorno dopo giorno il senso di fragilità e impotenza del segretario dem non è una variabile insignificante