Palazzi & potere
Renzi, retromarcia su tutto: ora ha paura e tifa Pisapia
Per la serie: la coerenza questa sconosciuta
Altro che larghe intese, adesso Matteo Renzi riparte dalla sinistra. E dall'idea di un patto con Pisapia a Palazzo Madama.
«Niente più Rosatellum o Mattarellum - detta la linea ai suoi - ormai è chiaro che in questo Parlamento non c' è spazio per una riforma e si voterà con le leggi attuali. Per questo, ho già detto a Giuliano di correre divisi alla Camera, ma in coalizione al Senato ».
Lo schiaffo è stato violento,inutile negarlo, scrive Repubblica. Ma il segretario del Pd prova comunque a ridurre il danno. Costretto ad accantonare il sogno del voto anticipato e ad accettare l' orizzonte del 2018, traccia in un pomeriggio elettrico una bozza di piano B.
«La legislatura va avanti - scandisce con i fedelissimi riuniti al Nazareno - D' ora in poi ci occuperemo di economia e lotta alla povertà, senza più parlare di legge elettorale ». Basta soglie di sbarramento e premi di maggioranza, insomma, inutile inseguire una riforma impossibile. L' unica via d' uscita è un cambio di direzione repentino, con destinazione Pisapia: «Al Senato la soglia è all' 8%, ma diventa il 3% per i partiti coalizzati ». Un accordo con l' ex sindaco, dunque. E nessun accordo speculare con il centro: «Con Alfano non se ne parla».