Stupri, il sociologo: "Per certe culture gli abusi non sono reati"
Professor Asher Daniel Colombo, perché la componente straniera in Italia è del 9-10% e la loro incidenza sui reati sessuali arriva al 30-40%, chiede il Quotidiano Nazionale?
«Bisogna premettere che nelle violenze sessuali - spiega il docente di Sociologia generale all' università di Bologna - oltre il 50% dei casi non viene denunciato. Sicuramente la percentuale è alta, la spiegazione è che gli stupri avvengono nel proprio gruppo di riferimento, in famiglia, tra partner o ex partner. Dunque gli stranieri ne commettono di più sulle straniere. Non è un caso che, in rapporto, le donne immigrate subiscano più violenze di tipo sessuale rispetto alle italiane. Anche nel dramma di Rimini la vittima è straniera».
Tra le violenze non denunciate, chiede il Qn, in che misura stima il rapporto tra aguzzini italiani e stranieri? «Difficile dirlo, ma nel sommerso è più faticoso fare emergere stupri ai danni di straniere: sono la fascia più debole e hanno molti motivi per non denunciare. Il sommerso, di solito, è più alto tra gli stranieri».
La condizione di sottomissione delle donne in certe culture rende difficile per gli stranieri comprendere i limiti legislativi di un abuso sessuale? «In alcuni casi gli stranieri faticano a vedere uno stupro o una violenza sessuale come un reato, come un comportamento ingiusto e socialmente disapprovato».