Tutti gli uomini di Papa Francesco - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Tutti gli uomini di Papa Francesco

CHIAMARLO cerchio magico considerata la personalità di base solitaria di papa Francesco, è forse un po' troppo. Ma certo l' espressione è quanto di più utile per descrivere i nuovi equilibri disegnatisi attorno a papa Francesco e alla sua struttura di comando nella Curia.

Bergoglio, dopo l' avvio del pontificato con la creazione di commissioni in serie e con qualche nomina non esattamente azzeccata, anche alla luce della vicenda Vatileaks, appare ora volersi più appoggiare a pochi, fidati collaboratori. Nel quadro di un pontificato che da una parte esprime scelte anche rivoluzionarie sul ruolo della Chiesa, non senza forti contrasti interni, e che dall' altra tende a volersi concretizzare con gesti pastorali forti, dalle missioni-lampo sui luoghi di frontiera alle docce e bagni per i senzatetto intorno al Vaticano, Francesco col tempo ha messo insieme le figure che meglio possono sia assecondare, sia suggerire le sue mosse. Ma chi sono gli "happy few" attorno al Pontefice? In testa c' è sicuramente il Segretario di Stato, il cardinale veneto Pietro Parolin, cui il Papa ha affidato la gestione di tutti i grandi dossier internazionali e il coordinamento della diplomazia pontificia, ma che all' interno della curia ha saputo gestire in maniera non traumatica l' uscita di scena di Bertone, parando al tempo stesso i colpi delle possibili nuove lotte di potere.

BRACCIO operativo del Papa, scrive il quotidiano nazionale è sempre più il sostituto alla Segreteria di Stato, il sardo Angelo Becciu, portato in Vaticano da Cuba dove era nunzio dal cardinale Bertone, è diventato un punto di riferimento continuo nelle attività del Papa. Cruciale il suo ruolo nella missione nell' isola greca di Lesbo da dove Bergoglio è rientrato portando dodici profughi siriani.

Un tratto umano pacato, una lunga esperienza diplomatica, con la sua capacità di gestire i rapporti umani anche all' interno della Curia vaticana, Becciu ha saputo conquistarsi l' apprezzamento e la fiducia del Papa. Con il Giubileo in forte ascesa è l' astro di monsignor Rino Fisichella, cui Francesco ha affidato la regia degli eventi dell' Anno Santo ed è sempre più una figura presente accanto al Papa nelle sue uscite, dai Venerdì della Misericordia ai blitz a sorpresa come quello alla Mariapoli a Villa Borghese per un evento sulla Terra. Nella "squadra" del Pontefice c' è anche il cardinale toscano Lorenzo Baldisseri, che come segretario del sinodo ha tenuto dritta la barra nelle acque agitatissime del sinodo sulla Famiglia conducendo in porto il lavoro da cui è nato il documento "Amoris Laetitae". Un fidatissimo del Papa è ormai anche il capo dei cerimonieri, monsignor Guido Marini, diversissimo da lui sia per carattere, sia per impostazione liturgica ma che ha stretto ormai con Bergoglio un rapporto umano di grande vicinanza. Saldo rimane il legame con l' ex cerimoniere Konrad Krajewski che Bergoglio ha voluto come Elemosiniere, così come con il laico Domenico Giani, comandante della Gendarmeria, nel ruolo di altissima responsabilità, non solo "angelo custode" del Pontefice in epoca di minacce terroristiche, ma anche preparatore del terreno nei viaggi spesso non semplici di Francesco all' estero, vedi il Sudafrica. Una new entry nel cerchio magico può essere considerato il prefetto della Comunicazione, monsignor Dario Edoardo Viganò cui il Papa ha affidato uno dei capitoli potenzialmente più dolorosi della riforma come il riassetto dei media vaticani.

PRESIDENTE e segretario del Governatorato, il cardinale Giuseppe Bertello, membro del C9 come Parolin, e monsignor Fernando Vérgez Alzaga, vecchia conoscenza di Bergoglio dai tempi del cardinale Pironio, di cui era segretario, stanno invece, dietro mandato del Papa, lavorando in questi giorni alla riscrittura della Legge fondamentale dello Stato del Vaticano. Pur bersagliato dalle polemiche infine, uomo fidato del Papa è anche monsignor Battista Ricca, suoi occhi e orecchie nello Ior come prelato della banca vaticana, tanto da determinare le ultime nomine che Bergoglio ha sigillato andandole ad annunciare di persona al Torrione Niccolò V, indicando come direttore generale Gianfranco Mammì e suo vice Giulio Mattietti. Figure ripescate nella vecchia guardia dell' istituto.