Palazzi & potere
Vaticano e Stati Uniti: potenze globali
«Nonostante la disparità delle dimensioni, le forme di governo, e le storie, noi siamo entrambe potenze globali, con interessi e influenza mondiale. Sotto molti punti di vista, la Santa Sede è unica al mondo nella sua capacità di perseguire la propria agenda. Ha relazioni diplomatiche con 180 paesi, seconda solo agli Usa».
Il rapporto che il 14 marzo del 2013 l' ambasciata americana in Vaticano manda al vice presidente Biden, in vista della sua partecipazione all' insediamento di papa Francesco, presenta il più piccolo Stato e la più antica democrazia del mondo come potenze paritarie. Sommato ai documenti scritti un anno dopo in occasione della visita del presidente Obama, che La Stampa ha ottenuto nel rispetto delle leggi, descrive con franchezza i punti di contatto e le divergenze, dalla strategia per la Siria ai sospetti sui finanziamenti americani per gli evangelici.
I «cable» spediti subito dopo l'elezione, scrive la Stampa, avevano citato «funzionari della Curia molto sorpresi e nervosi» per la scelta di Bergoglio. L'amministrazione Obama aveva avuto problemi con Benedetto, soprattutto sui «temi della vita», e sperava ora in una nuova relazione: «Oltre ad essere a cavallo tra il Nuovo e il Vecchio mondo, il Papa potrebbe anche fare da ponte tra l' ala conservatrice e quella moderata della Chiesa. Sulle questioni sociali è un conservatore "true-blue", determinato oppositore di aborto, matrimoni gay, contraccezione.