Italia Unica, Passera bacchetta il governo. Quegli affari con gli imprenditori renziani doc
Fulmini e saette alla luce del sole. Ma affari lontano dai riflettori. E così mentre da una parte lancia strali e critica il governo Renzi, il fondatore di Italia Unica ed ex banchiere Corrado Passera cerca di far fruttare il proprio patrimonio in investimenti con imprenditori molto vicini all'ex sindaco di Firenze: Leonardo Ferragamo, Cristiano Esclapon e Paolo Barberis. In una lettera inviata a esponenti di spicco della società civile, proprio mentre sul Paese aleggia lo spettro della manovra correttiva, l'ex ministro dello Sviluppo Economico del governo Monti sottolinea che la risposta del governo alla crisi “non è adeguata” e “si continuano a rimandare problemi che vanno affrontati in modo strutturale”. Accuse che, se si va a scorrere la mappa dei suoi affari, rischiano di andare un po’ a cozzare con i business che Passera parallelamente sta sviluppando con alcuni esponenti di spicco del “giglio magico” renziano.
Passera risulti infatti detiene l’8,51% (circa 200 mila euro) nella Cii2 spa, un incubatore che investe in start up innovative. Nel capitale della società ci sono imprenditori fiorentini come Cristiano Esclapon (16,6%) e Leonardo Ferragamo (12,7%), particolarmente vicini al presidente del Consiglio. Senza contare che una quota della Cii2, per la precisione il 12,3%, è in mano a una società fiorentina che si chiama Tdb srl, a sua volta partecipata al 46% da Paolo Barberis, un altro imprenditore renziano, tra l’altro fondatore di Nana Bianca, un “acceleratore” di imprese che lavora in stretta sinergia con Cii2.
Chissà che ne pensano i compagni di ventura delle stilettate dell'ex ministro nei confronti di Matteo il Magnifico. Probabilmente se lo terranno per loro. D'altro canto si sa: pecunia non olet. Mai. E Passera, da ex banchiere, un certo fiuto per gli affari ce l'ha.