Duro anche l'affondo di Beppe Grillo: "Renzie (come il leader M5s chiama il segretario Pd, ndr) ha profonda sintonia con un pregiudicato. L'Italia è in preda alle allucinazioni e ai dejà vu. Ieri sono riapparsi D'Alema che stringeva la mano allo statista Berlusconi della Bicamerale e Veltroni fotografato accanto all'amico Berlusconi".

ll Nuovo centrodestra di Alfano lancia segnali positivi ma intanto continua a fare la voce grossa. Sperando di migliorare, dal proprio punto di vista, le condizioni dell'intesa. Fabrizio Cicchitto intervenire per chiedere una correzione di rotta: "Bisogna mediare, l'intesa a due finirà per provocare una crisi di governo. Si è verificato un vistoso paradosso: chi ha sempre criminalizzato Silvio lo riscopre per gettare tutto al vento. Con Berlusconi il rapporto resta ottimo,ma non capisco perche' ha voluto alzare un polverone". Oggi comunque - al massimo domani - potrebbe esserci un faccia a faccia tra Renzi ed Angelino Alfano. Il segretario Ncd, intanto, lascia capire che l'intesa si può fare: "Tentato omicidio, anzi infanticidio, fallito. Il loro tentativo è fallito, è morta la bozza del sistema spagnolo, e siamo felici di questo", dice commentando l'esito del vertice di ieri.

Segnali di entusiasmo arrivano invece dal fronte forzista, con Daniele Capezzone che dice: "Con l'incontro di ieri, significativo nella forma e nella sostanza, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi aprono un nuovo scenario: quello di una democrazia decidente e competitiva". Subito dopo arrivano le parole di Silvio Berlusconi, durante la telefonata per l'inaugurazione di un club di Forza Italia in Piemonte: "Il 36% consente di vincere e avendo il 15% come premio di governabilità, arrivare al 51%. Poi si aggregheranno anche altre forze", dice illustrando la bozza di intesa. Lasciando così capire che per Forza Italia la soglia deve scattare al 35 per cento e non al 40, come dicono altri. E poi: "Così il Paese è ingovernabile. Il Paese può essere governato solo col bipolarismo, come accade all'estero. Dobbiamo convincere gli italiani a non disperdere il proprio voto e a renderci capaci di governare. Bisogna cambiare il sistema introducendo una nuova legge elettorale e dare l'opportunità a cittadini di eleggere direttamente il Capo dello Stato". Elezione diretta del presidente che però non è - al momento - tra le riforme in discussione.

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Politica

"Sono stato eletto alle primarie per cambiare le regole del gioco, per rilanciare sul lavoro, per dare un orizzonte al Pd e all'Italia. Dopo 20 anni di chiacchiere, in un mese abbiamo il primo obiettivo a portata di mano". Il giorno dopo l'incontro con il leader di Forza Italia al Nazareno, il segretario del Pd Matteo Renzi sceglie prima Twitter e poi Facebook per lanciare un messaggio a chi, in queste ore, sta provando a frenare sull'intesa raggoiunta fra i due schieramenti politici su legge elettorale e riforma del titolo V della Costituzione.

Renzi poi spiega che l'accordo raggiunto con Berlusconi, è "trasparente e alla luce del sole".

Ma il fronte più difficile, per lui, è probabilmente quello interno al Pd. Stefano Fassina - su SkyTg24 - va giù durissimo: "Da dirigente del Pd mi sono vergognato. Questo colloquio non andava fatto, è un errore politico. Andava coinvolta Forza Italia con i capigruppo nelle riforme. E ancora: "Il Senato ha votato dopo una sentenza passata in giudicato per l'interdizione politica. Difficile spiegare perchè lo abbiamo votato poi lo ribattezziamo per la terza volta a padre costituente". Quindi chiede una consultazione online degli iscritti sulla legge elettorale. Critico anche Gianni Cuperlo - attuale leader della minoranza di sinistra - invece spiega: "Sbagliato rilegittimare Berlusconi" e poi chiede un Letta bis: "Il premier valuti con il capo dello Stato, nel rispetto assoluto delle sue prerogative, la possibilità di dar vita nel 2014 ad un nuovo governo" che "riesca a ricostruire il rapporto di fiducia e autorevolezza con il Paese".

Stefano Fassina
 

Duro anche l'affondo di Beppe Grillo: "Renzie (come il leader M5s chiama il segretario Pd, ndr) ha profonda sintonia con un pregiudicato. L'Italia è in preda alle allucinazioni e ai dejà vu. Ieri sono riapparsi D'Alema che stringeva la mano allo statista Berlusconi della Bicamerale e Veltroni fotografato accanto all'amico Berlusconi".

ll Nuovo centrodestra di Alfano lancia segnali positivi ma intanto continua a fare la voce grossa. Sperando di migliorare, dal proprio punto di vista, le condizioni dell'intesa. Fabrizio Cicchitto intervenire per chiedere una correzione di rotta: "Bisogna mediare, l'intesa a due finirà per provocare una crisi di governo. Si è verificato un vistoso paradosso: chi ha sempre criminalizzato Silvio lo riscopre per gettare tutto al vento. Con Berlusconi il rapporto resta ottimo,ma non capisco perche' ha voluto alzare un polverone". Oggi comunque - al massimo domani - potrebbe esserci un faccia a faccia tra Renzi ed Angelino Alfano. Il segretario Ncd, intanto, lascia capire che l'intesa si può fare: "Tentato omicidio, anzi infanticidio, fallito. Il loro tentativo è fallito, è morta la bozza del sistema spagnolo, e siamo felici di questo", dice commentando l'esito del vertice di ieri.

Segnali di entusiasmo arrivano invece dal fronte forzista, con Daniele Capezzone che dice: "Con l'incontro di ieri, significativo nella forma e nella sostanza, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi aprono un nuovo scenario: quello di una democrazia decidente e competitiva". Subito dopo arrivano le parole di Silvio Berlusconi, durante la telefonata per l'inaugurazione di un club di Forza Italia in Piemonte: "Il 36% consente di vincere e avendo il 15% come premio di governabilità, arrivare al 51%. Poi si aggregheranno anche altre forze", dice illustrando la bozza di intesa. Lasciando così capire che per Forza Italia la soglia deve scattare al 35 per cento e non al 40, come dicono altri. E poi: "Così il Paese è ingovernabile. Il Paese può essere governato solo col bipolarismo, come accade all'estero. Dobbiamo convincere gli italiani a non disperdere il proprio voto e a renderci capaci di governare. Bisogna cambiare il sistema introducendo una nuova legge elettorale e dare l'opportunità a cittadini di eleggere direttamente il Capo dello Stato". Elezione diretta del presidente che però non è - al momento - tra le riforme in discussione.

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