Politica
Schlein preferisce Sanchez alla minoranza Pd. Così sulle spese militari al 5% i Dem rischiano una clamorosa scissione
Anche Franceschini a gamba tesa contro la segretaria

Una spaccatura, l'ennesima nel Pd, che rischia di avere gravissime ripercussioni politiche fino alla non esclusa scissione di una fetta importante del partito che potrebbe passare con Azione
Elly Schlein è stata chiarissima. Decisa, senza se e senza ma. Il Partito Democratico al Parlamento europeo non dovrà votare a favore del piano per portare al 5% le spese del Pil per gli armamenti (compresa la cybersicurezza) entro il 2035. Una posizione, quella della segretaria del Pd, incalzata dall'ultra pacifismo di Giuseppe Conte del M5S, che sposa in pieno la linea del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che pur accettando l'accordo imposto da Donald Trump all'ultimo vertice della NATO, è stato molto critico e ha strappato alcune concessioni per la Spagna.
Peccato che questa posizione dei Dem sia contraria - Madrid a parte - alla stragrande maggioranza dei partiti Socialisti & Democratici del Parlamento europeo, primo fra tutti l'Spd tedesca, ovvero la socialdemocrazia dell'ex cancellerie Olaf Scholz che in Germania governa con la Cdu-Csu (ovvero Partito Popolare Europeo come Ursula von der Leyen) insieme al nuovo leader Friedrich Merz.
Proprio il cancelliere conservatore che ha spostato in pieno la linea anti-immigrazione di Giorgia Meloni, tagliando i finanziamenti statali alle ong che salvano i migranti nel Mar Mediterraneo appoggiando il piano del governo italiano e della premier dei centri per i rimpatri in Paesi extra-Ue (modello Albania adottato e sostenuto anche dalla presidente della Commissione europea).
Un grosso guaio per la leader del Pd perché nonostante il suo diktat una fetta importante della minoranza interna - da Pina Picierno passando per Giorgio Gori e Pierfrancesco Maran e forse anche il presidente del partito Stefano Bonaccini - non sono assolutamente d'accordo. E - assicurano fonti riformiste e moderate del Nazareno - quando ci sarà da votare all'EuroCamera non si schiereranno con Schlein bensì con Von der Leyen e con la linea ufficiale della socialdemocrazia tedesca.
Una spaccatura, l'ennesima nel Pd, che rischia di avere gravissime ripercussioni politiche fino alla non esclusa scissione di una fetta importante del partito che potrebbe passare con Azione di Carlo Calenda, che si riconosce (pur non essendo al Parlamento europeo) nelle posizioni dei liberali di Emmanuel Macron. Il punto è chiarissimo, a detta degli esponenti riformisti del Pd: Schlein preferisce Sanchez alla sua minoranza interna.
Libera di scegliere, costretta probabilmente dalle posizioni del M5S e di AVS che rischiano di togliere molti voti a sinistra al Pd, ma che avrà conseguenze clamorose e pesanti. Ivi compresa la spaccatura al Parlamento Ue e l'ipotesi sempre più probabile di una frattura proprio alla vigilia delle cruciali elezioni regionali. "Se la segretaria sceglie le posizioni di Marco Tarquinio, Paolo Ciani e Cecilia Strada (minoritarie nella socialdemocrazia europea) ne prendiamo atto. Ma noi stiamo con i vertici delle istituzioni europee, senza farci schiacciare a destra da Ursula, ma con fedeltà all'Europa e alla NATO", spiegano in modo chiarissimo fonti riformiste e liberali del Pd.
A gettare benzina sul fuoco lanciando un messaggio chiarissimo alla segretaria Schlein ci ha pensato anche il silente (da mesi) Dario Franceschini, che esce pochissimo sui media e che quando lo fa non parla mai a caso. L'ex leader di Area Dem ed ex ministro ha affermato senza termini: "Con il centro il Pd vince. Il leader? Onorato, la sindaca Salis, Manfredi. Conte va lasciato sfogare".
Traduzione: modello Genova e alleanza con Azione e Italia Viva senza inseguire la "deriva" ultra-pacifista di Conte detto 'Giuseppi'. Altro siluro a Schlein e stavolta non dalla minoranza interna ma da una figura di spicco come Franceschini che alle primarie la aveva sostenuta.
Leggi anche/ Nato, il Pd demolisce l'accordo siglato da Meloni: "Il 5% vuol dire meno sanità e meno scuola pubblica, più tasse per gli italiani" - Affaritaliani.it