Primarie Pd, Bonaccini e Schlein uniti sull'Ucraina ma non sui diritti. Ecco chi ha vinto il confronto tv - Affaritaliani.it

Politica

Primarie Pd, Bonaccini e Schlein uniti sull'Ucraina ma non sui diritti. Ecco chi ha vinto il confronto tv

di redazione politica

Dal lavoro al 41bis, dall’Ucraina a Giorgia Meloni. Bonaccini e Schlein, da settimane in testa ai sondaggi, si sono confrontati su moltissimi temi di attualità

Tra Schlein e Bonaccini duello con poche scintille

Bonaccini cita Gianni Cuperlo, che con i risultati del voto fra gli iscritti arrivati oggi, esce ufficialmente dalla corsa per la segreteria: “Se si ferma la Russia, finisce la guerra. Se si ferma l’Ucraina finisce l’Ucraina”, sottolinea per poi dichiarare: “È stato giusto da parte del Pd schierarsi dalla parte di chi ha avuto lutti e sofferenze, dalla parte di chi è aggredito e invaso. Ho appreso con grande soddisfazione la notizia che Biden andrà Mosca, l'Ue deve impegnarsi per una soluzione diplomatica”.

Lo studio si riscalda quando si passa a parlare del governo e del giudizio che i due candidati ne danno. Bonaccini è reduce dalle polemiche per la frase su Meloni, “è certamente capace”, ma non fa marcia indietro.

Anzi ribadisce il concetto, argomentando: "Al governo assegno un quattro. Su Giorgia Meloni, se dicessi che è incapace dopo che ci ha battuto, sfiorerei il ridicolo". Schlein non la vede allo stesso modo: dire che il governo sta sbagliando tutto, per la candidata, è più che legittimo: doveroso. "Non sono d'accordo con Stefano Bonaccini. Questo governo ha colpito i deboli, abbiamo visto la brutalità nel trascinare le persone salvate in mare nei porti più lontani, una logistica dell’orrore. Un governo che strizza l’occhio agli evasori. Non c’è da misurare le critiche come ha detto Bonaccini in questi giorni".

Lo studio si riscalda e il confronto sale di livello sui temi del lavoro: “Va reso più conveniente quello stabile”, dice il presidente dell’Emilia-Romagna. Non basta, per Schlein, bisogna combattere la precarietà sfoltendo le tipologie contrattuali come stanno facendo con successo in Spagna. Un gioco di società spezza il botta e risposta. Un camper compare sullo schermo: è il mezzo ‘totemico’ del Pd. Ai candidati spetta di scegliere chi portare fra alcuni nomi: ci sono gli altri candidati, quelli “bocciati” nei circoli e quelli ancora in corsa. E ci sono alcuni nomi noti, fra cui Mario Draghi e la premier Giorgia Meloni. Schlein la vorrebbe sul camper, sì: ma per “conoscerla e sconfiggerla meglio alle elezioni”.