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Politica
Prosek: il sit-in di Fratelli d'Italia contro il "Made in Italy" contraffatto

Flash mob di Fratelli d'Italia davanti a Palazzo Madama per chiedere al governo di agire in difesa del prosecco, dopo la decisione della Croazia di presentare all'Europa la domanda di protezione della menzione tradizionale del suo "Prosek"

"Siamo qui per denunciare il rischio che l'ennesima eccellenza italiana venga travolta dai furbi e dai falsificatori", ha affermato il capogruppo al Senato, Luca Ciriani. "Dobbiamo riconoscere l'importanza delle nostre produzioni e far prevalere i nostri interessi nazionali", ha aggiunto Luca De Carlo, responsabile FdI per l'agricoltura.

"Dobbiamo essere compatti e dire un no forte a questo tentativo di erodere fette di mercato dell'agroalimentare, che è uno dei pochi in forte crescita e ha raggiunto i 50 miliardi", ha insistito.

Per il parlamentare "il governo si dimostra forte con i deboli, chiedendo in Senato quattro volte la fiducia in 48 ore nonostante la stragrande maggioranza che lo appoggia, e debole con i forti. Diciamo al governo che non vogliamo che qualcuno metta le mani sul nostro prosecco, che fa parte della nostra tradizione ed è una parte importante dell'intera economia. Se passasse il principio che una denominazione protetta può essere bypassata in questa maniera - ha sottolineato De Carlo - si aprirebbe un fronte su tutte le denominazioni. La nostra è una battaglia a tutela anche di quelle nazioni che oggi non sono sotto attacco come noi, pensiamo alla Francia e alla Spagna, ma è una battaglia di civiltà, nel rispetto di tutti i prodotti locali protetti. Chiediamo al governo una presa di posizione che vada al di la' delle ideologie e che rispetti le tradizioni locali, le genti e le produzioni. Sollecitiamo il governo - ha concluso - perchè si faccia forte anche con quei poteri forti che vorrebbero ridurre l'Italia a una misera Cenerentola".

La questione cui fa riferimento l’happening si riferisce alla richiesta alla commissione europea della Croazia di registrare il marchio Prosek, che nella denominazione ricorda molto da vicino il nostro prosecco italiano, nota eccellenza del made in Italy, le cui colline in Veneto dove si produce la piu grande quantità di questo vino sono state di recente insignite del certificato di patrimonio dell'umanità dall’Unesco. Il fatto che secondo indiscrezioni l’Europa sarebbe pronta a dare il via a questa assurda decisione ha mandato su tutte le furie le circa 11000 aziende italiane del settore e scatenato la protesta di quasi tutte le forze politiche e del ministero dell’agricoltura.

Il sottosegretario della Lega, Gianmarco Centinaio, con delega al comparto vitivinicolo, ha riunito nei giorni una task force permanente per cercare di trovare adeguate contromisure per contrastare questa mossa della Croazia. Si tratta dell'ennesimo caso del classico italian sounding, e cioè di prodotti che appositamente usano denominazione che ricordano molto da vicino alcune nostre eccellenze culinarie, come per esempio l’ormai celebre parmesan. Questo tipo di concorrenza sleale provocherebbe al made in Italy alimentare italiano e al suo export un danno stimato dalla coldiretti recentemente, di circa 100 miliardi di euro all’anno.

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