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Politica
Rauti vince a Sesto. Fiano scarica sul Pd ma è anche colpa sua. Analisi
Emanuele Fiano
Lapresse

Elezioni 2022, Fiano perde contro la Rauti a Sesto San Giovanni

LA REPLICA DI EMANUELE FIANO ALL'ARTICOLO DI GIUSEPPE VATINNO
 

Gentile Direttore,

Il vostro giornalista Vatinno esamina la mia posizione sulla personale sconfitta ricavata nel Colleggio Milano Sesto San Giovanni, attribuendomi una frase totalmente parziale, e non so bene da dove ricavata. Il mio commento della mattina della sconfitta è stata affidato unicamente ad un post su Facebook, chiaro e senza sfumature, del 26 Settembre mattina. Mi fece piacere che addirittura Isabella Rauti riconobbe la correttezza del mio scritto.

In una frase del post scrivevo “Nel mio collegio ha vinto Isabella Rauti e sarà lei a rappresentare questo collegio al Senato della Repubblica. Questa è la Democrazia. Non per questo modificherò il mio giudizio sui valori che lei esprime. Ha perso il PD. Oltre a quello che succederà nella Lega e che mi interessa relativamente. Ha perso il PD per molte ragioni, ma sono tutte nostre, le ragioni, e le scelte che ci hanno portato qui, al peggior risultato complessivo che io ricordi. Abbiamo affrontato una elezione maggioritaria sostanzialmente da soli e non poteva che finire così. Ho dato tutto me stesso come ho sempre fatto, in questa campagna elettorale ed in questi anni, con disciplina ed onore, e ho fatto errori di valutazione.”

Ho parlato di ragioni nostre, cioè anche mie, e ho citato i miei errori di valutazione della situazione, che rimangono.

I politici devono essere sferzati, criticati senza sosta e senza edulcorare nessun giudizio, tenuti sotto osservazione, ma diciamo che la deontologia professionale dovrebbe insegnare a criticare un politico per le cose che effettivamente ha detto.

Cordiali saluti
Emanuele Fiano

Strano tipo Emanuele Fiano. Prima del 25 settembre, fatidica data delle elezioni, era molto sicuro di sé, intraprendete ai limiti della strafottenza. Qualche giorno prima aveva accusato la sua concorrente all’uninominale al Senato Isabella Rauti di avere paura di un confronto pubblico organizzato da Repubblica e di essere “scappata”. Invece la senatrice aveva voluto semplicemente evitare un confronto che avrebbe potuto peggiorare un clima sociale già teso. Ma il significato storico della vittoria è che Fiano è stato battuto proprio a Sesto San Giovanni uninominale Milano nord, quella che veniva chiamata la “Stalingrado d’Italia”, una roccaforte che negli anni storici del consenso rosso era considerata assolutamente imprendibile. La vittoria è stata netta ed ineccepibile, il 45,4% dei voti contro il 30.8%.

Una vittoria clamorosa, appunto, per il contesto in cui è maturata e che è una delle più dolorose per il segretario Enrico Letta perché ha un significato ideologico. Della vicenda se ne è parlato anche all’estero, The Guardian e Liberation ne hanno ricostruito la genesi cogliendo la dimensione filosofica e non solo politica. In prima fila a festeggiare la vittoria, oltre la Rauti, c’era la cognata Gabriella Alemanno e iconica è la foto di una grande torta tricolore.

Il padre di Emanuele Fiano era Nedo, ebreo e deportato, mentre il padre di Isabella Rauti era Pino Rauti deputato, segretario del Movimento Sociale Italiano, giornalista ed intellettuale fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo, grande studioso del filosofo Julius Evola.

La vittoria dicevamo è particolarmente significativa perché Pino Rauti era un fautore proprio dello “sfondamento a sinistra” che si sarebbe concretizzato poi nella cosiddetta destra sociale. Dunque possiamo dire che la vittoria della figlia Isabella abbia in qualche modo rappresentato la prova provata di quanto preconizzato tanti anni fa.

Vincere così clamorosamente in una zona storicamente rossa pone anche formidabili problemi al Partito democratico e alla polemica per cui non rappresenta più gli operai, i poveri, i diseredati ma è diventato quello che viene chiamato il “partito della ztl”, dei centri storici e dei ricchi.

Una contraddizione del resto evidente in città come Roma, dove il Pd resiste e vince solo ai Parioli, considerato il quartiere bene della capitale e perde tutte le periferie disagiate dove vince Fratelli d’Italia. Dal canto suo Fiano non ha preso bene la sconfitta perché ha sostanzialmente scaricato tutto sul suo partito ed alla domanda sul tracollo ha risposto: "Semplicemente il Pd non ha deciso che cosa dire alla società italiana di fronte a una crisi gravissima, a una trasformazione del mondo del lavoro. Così la gente che non arriva alla fine del mese ha scelto come interlocutori Meloni o i Cinque stelle".

La risposta di Fiano conferma pienamente le considerazioni fatte sul Pd in generale ma una domanda sorge naturale: Fiano non fa forse parte del Pd? Perché se sposa l’analisi corretta della perdita di identità del suo partito “che non sa più parlare al popolo” non ha mai contestato dall’interno la deriva?

O forse riteneva che dopo ben 16 anni di permanenza in Parlamento si fosse ritagliato un seggio fisso a lui dedicato? Nel tracollo generale della sinistra Fiano ci ha messo molto di suo ed ora si iscrive al comodo club degli scontenti del giorno dopo, contestatore tardivo del suo segretario che però andava benissimo quando lo ha riproposto l’ennesima volta ad un elettorato stanco e disilluso. Dal canto suo Isabella Rauti ha così commentato la vittoria in una intervista a Il Giornale:

“Da parte di Fiano c’è stato un tentativo di personalizzare lo scontro. Sono state dette e scritte cose offensive su di me e sulla mia famiglia e inesatte. Io penso che se uno vuole tirare in ballo il passato e le storie famigliari allora le deve raccontare per intero. Di mio padre si sarebbe dovuto anche dire che è stato un parlamentare nazionale ed europeo, un intellettuale, un segretario di partito, non un extra parlamentare. È sempre stato assolto dalle accuse. Verità vorrebbe che venisse raccontata la storia per intero". E poi una conclusione nobile che svelenisce il clima: "Fuori dal momento elettorale sono disponibile a un confronto su passato, presente e futuro". Fiano accetterà finalmente un confronto sul merito e sulla Storia oppure scapperà lui dopo la débâcle?

LA CONTROREPLICA DI GIUSEPPE VATINNO A EMANUELE FIANO
 

Desta meraviglia che Fiano contesti frasi da lui pronunciate e ancora rintracciabili sul Web. Forse la sconfitta gli ottunde la memoria. Proviamo ad aiutarlo. La prima riguarda l’accusa alla senatrice Rauti di essere “scappata” dal confronto. Ebbene l’ha riportata l’agenzia Aska il 14 settembre: “Arrivati al dunque, Isabella Rauti scappa! A meno di due giorni dal confronto tra candidati al Senato a Sesto San Giovanni, promosso da La Repubblica, l’esponente di Fratelli d’Italia con un monologo sul quotidiano Libero ci fa sapere che non si presenterà”. Lo dichiara Emanuele Fiano, deputato dem e candidato per il Senato nel collegio uninominale di Sesto San Giovanni.

La seconda riguarda l’analisi della sconfitta e il suo tentativo di scaricare sul Pd e questa è stata riportata da Repubblica il giorno dopo le elezioni cioè il 26 settembre:

“Il centrodestra vince nel suo collegio, a Sesto San Giovanni, col 45 per cento dei consensi. Cosa è successo nell'ex Stalingrado d'Italia?
"Semplicemente il Pd non ha deciso che cosa dire alla società italiana di fronte a una crisi gravissima, a una trasformazione del mondo del lavoro. Così la gente che non arriva alla fine del mese ha scelto come interlocutori Meloni o i Cinque stelle".

 

Esattamente quanto riportato alla lettera nel mio articolo.

 

Giuseppe Vatinno

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Tags:
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