Politica
Referendum, Azione: "Fallimento per la sinistra e regalo al governo. Il Pd non sa dire ho perso e si inventa nuove teorie"
Rosato: "Nel campo largo non ci siamo e non ci saremo". Intervista

"Se vogliamo trarre un'altra lezione da questi referendum è che l'elettorato vota o non vota ma lo fa con la sua testa e non per schieramenti programmati o decisioni prese a tavolino dai partiti"
"Questi referendum sono andati male per chi li ha promossi. Meno del 30% di affluenza (considerando anche gli italiani all'estero, ndr) contro il quorum necessario del 50% è un risultato che dimostra come questi temi fossero lontani dai bisogni degli italiani, nonostante il grande valore politico attribuito dai proponenti e la massiccia mobilitazione fatta. Un fallimento per la sinistra che ha regalato una vittoria e una boccata d’ossigeno al governo che li ha osteggiati". Ettore Rosato, vice-segretario di Azione, intervistato da Affaritaliani.it, commenta così il flop dei referendum su lavoro e cittadinanza.
Elly Schlein, segretaria del Pd, però dice che i votanti sono stati più degli elettori del Centrodestra alle elezioni politiche del 2022 e in questo modo rivendica una parziale vittoria… "In Italia non si riesce mai a dire abbiamo perso oppure ho guidato una campagna elettorale perdente. Fino a 24 ore fa dicevano che il quorum era raggiungibile e ora, che mancano venti punti, si inventano una nuova teoria. Direi che è un comportamento che nessuno capisce", spiega Rosato.
Per Azione il modello è Genova con candidati moderati? "Il modello Genova va bene per Genova. Il modello Basilicata va bene per la Basilicata. Ogni città e ogni regione ha il suo candidato e la sua proposta politica capace di rappresentare gli elettori. Se vogliamo trarre un'altra lezione da questi referendum è che l'elettorato vota o non vota ma lo fa con la sua testa e non per schieramenti programmati o decisioni prese a tavolino dai partiti".
E alla domanda se è impossibile un'alleanza con il Pd di Schlein, AVS e il M5S, il vice-segretario di Azione risponde: "Abbiamo detto con forza che noi nel campo largo non ci siamo e non ci saremo. Ma non per antipatia nei confronti di chi ne fa parte ma semplicemente perché le proposte politiche sono incompatibili con il governo del Paese, a cominciare dalla politica estera, da quella energetica, sul lavoro, sulla giustizia. E potrei andare avanti con molti altri temi e argomenti", conclude Rosato.
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