Regionali in Puglia, Schlein in bilico: se non molla AVS per il caso Vendola, Decaro lascia e si candida segretario del Pd. Ecco chi lo sosterrebbe - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 15:38

Regionali in Puglia, Schlein in bilico: se non molla AVS per il caso Vendola, Decaro lascia e si candida segretario del Pd. Ecco chi lo sosterrebbe

Ora la segretaria Dem deve scegliere. Nodo cruciale. Inside

Di Alberto Maggi

Pd, con Decaro tutta la minoranza Dem e gran parte del Sud


Le elezioni regionali in Puglia, sulla carta una passeggiata per il Centrosinistra visto che il Centrodestra non ha nemmeno ufficializzato il nome del proprio candidato, stanno diventando un pericoloso grattacapo per Elly Schlein. Antonio Decaro, che nasce renziano e in pochi ricordano quella foto di lui candidato a sindaco di Bari circa dieci anni fa seduto su una panchina vicino a Maria Elena Boschi, pretende che dopo il passo indietro di Michele Emiliano anche Nichi Vendola non si candidi al Consiglio regionale. "Non voglio ex presidenti di regione in Consiglio", ha scandito chiaramente l'europarlamentare Dem.

Il problema è che la segretaria del Pd è riuscita a piegare le resistenze di Emiliano, Governatore uscente che nel 2027 dovrebbe essere candidato alle elezioni politiche, ma su Alleanza Verdi Sinistra Schlein non può metterebbe becco. "Le liste le decidiamo noi e non Decaro", ha tagliato corto ieri su Affaritaliani Angelo Bonelli. E Nicola Fratoianni ha ben spiegato che AVS non può e non vuole rinunciare a candidature nelle proprie liste che portano molti voti. Proprio come quella di Vendola. Ma Decaro è inamovibile.

E ora? O la segretaria del Pd, senza un'improbabile intesa Decaro-Vendola, si smarca dalla sinistra-sinistra e sostiene comunque l'ex primo cittadino di Bari o se, invece, dovesse, per il bene del campo largo e per mantenere i rapporti con AVS e con il Movimento 5 Stelle buoni, cedere a quel punto Decaro si farebbe da parte (ipotesi che nelle ultime ore sta diventando sempre più probabile) e si cercherebbe un'altra figura, magari addirittura lo stesso Vendola. O per il Pd Francesco Boccia, capogruppo al Senato e vicinissimo alla segretaria.

Ma sarebbe solo l'inizio della guerra al Nazareno. A quel punto, assicurano fonti ben informate, Decaro si candiderebbe alle prossime primarie e al congresso contro la stessa Schlein (congresso che quasi certamente si terrà prima delle elezioni politiche, scadendo il mandato della segretaria nel marzo 2027) per diventare segretario del Pd. E avrebbe il sostegno di gran parte del partito al Sud (tranne Vincenzo De Luca e ovviamente Emiliano) e anche di una fetta importante di moderati e riformisti, tra i quali sicuramente Lorenzo Guerini, Piero Fassino, Graziano Delrio, Pina Picierno ma anche, probabilmente, Dario Franceschini. E la segretaria del Pd rischierebbe davvero di perdere la poltrona di leader e anche il sogno di andare a Palazzo Chigi sfidando alle Politiche Giorgia Meloni.

Con Decaro anche i cattolici Dem come Paolo Gentiloni e Romano Prodi. Insomma, o Schlein dimostra di staccarsi dal gioco della sinistra-sinistra puntando sul suo uomo migliore per la Puglia o se per cercare di tenere in vita l'idea di campo largo (mai nato ufficialmente) dovesse alzare le mani e accettare i diktat di AVS e di Vendola rischierebbe non solo e non tanto di perdere la Puglia, ma anche di perdere la poltrona di segretaria della principale forza di opposizione.

Chiosa finale. Eloquenti le parole di Vincenzo De Luca: "Quando c'è qualcuno che dice 'o si fa così o me ne vado', la risposta da dare è 'buon viaggio e che la Madonna ti accompagni' come diceva il cardinale Sepe ai suoi tempi", ha dichiarato il governato campano nella sua consueta diretta social del venerdì, lanciando l'ennesimo attacco contro Decaro. "Mi auguro che termini questo cabaret che sta durando da troppo in Regione Puglia e che si affermi una logica di dignità e di rispetto per i diritti dei cittadini", ha rilanciato il governatore della Campania che ha espresso poi nuovamente solidarietà a Nichi Vendola "che è un esponente politico che non appartiene al Pd e quindi ha il diritto di candidarsi dove e come vuole", ha sottolineato De Luca. 

"Credo che chiunque voglia candidarsi per la presidenza della Puglia abbia il diritto di farlo- ha aggiunto-e chi ritiene che non ci siano le condizioni ha il diritto di non candidarsi, ma nessuno ha il diritto di mettere in campo atteggiamenti di arroganza, di violazione delle regole e di messa in discussione del diritto a candidarsi che hanno esponenti politici come Vendola, che esercita un diritto costituzionale", ha osservato ancora De Luca per il quale ogni altra posizione risulterebbe "arrogante, prepotente e in violazione della Costituzione".

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