Politica
Regionali Veneto, Fontana candidato del Centrodestra? L'ipotesi per mettere fine al braccio di ferro tra FdI e Lega
Presidente della Camera? Rampelli o Molinari. Inside

Lorenzo Fontana
E la Lombardia andrà a Fratelli d'Italia
Per ora è soltanto un'ipotesi. Che però c'è sul tavolo del Centrodestra per sbloccare la candidatura alle elezioni regionali in Veneto, visto che il duello tra la Lega e Fratelli d'Italia per il dopo-Zaia sta bloccando tutto il puzzle nella maggioranza, Calabria e Marche a parte dove a correre sono i presidenti uscenti. La soluzione sarebbe quella di candidare in Veneto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, nato a Verona, che, essendo attualmente una figura istituzionale non avrebbe (la terza carica dello Stato) non troverebbe alcun veto da parte del premier Giorgia Meloni ma neanche da Forza Italia che ha schierato Flavio Tosi ma che sa di essere già fuori dai giochi.
Finora i candidati in corsa erano per il Carroccio (Liga Veneta) il segretario regionale Alberto Stefani e per FdI Raffaele Speranzon (vice-capogruppo vicario al Senato) e Luca De Carlo. Ma il braccio di ferro non può continuare a lungo e quindi l'ipotesi Fontana, autorevole e apprezzato nel suo ruolo di presidente della Camera per i toni sempre pacati utilizzati in questi anni di legislatura e anche per i richiami al governo per i troppi decreti leggi che ingolfano il Parlamento (segno di autonomia dalla maggioranza), sarebbe quella che metterebbe fine alla disputa per il dopo-Zaia. E sondaggi alla mano, su Fontana presidente della regione Veneto non c'è nemmeno un dubbio.
A quel punto si aprirebbero due punti/poltrone da sistemare: la contropartita politica per il partito della presidente del Consiglio e il nome del nuovo presidente di Montecitorio. La prima soluzione sarebbe quella di compensazione immediata a Fratelli d'Italia con la presidenza della Camera che andrebbe all'attuale vice-presidente Fabio Rampelli. Ma a questo punto FdI avrebbe premier e presidenti dei due rami del Parlamento, visto che sulla sedia più alta di Palazzo Madama c'è Ignazio La Russa. E quindi al posto di Fontana andrebbe lo stimatissimo, anche da molti parlamentari di opposizione ("E' davvero bravo, il migliore dei leghisti", spiega ad Affaritaliani un esponente di spicco di un partito di minoranza), capogruppo alla Camera della Lega Riccardo Molinari, di Alessandria (Piemonte). Fuori dai giochi anche in questo caso Forza Italia, essendo arrivata terza nel Centrodestra alle elezioni politiche del 2022.
Resta il fatto che Meloni vuole assolutamente la guida di una grande regione del Nord. E quindi, Rampelli o Molinari, ci sarebbe un impegno politico (ancora più esplicito se il dopo-Fontana fosse leghista) che quando verrà il momento di scegliere il candidato Governatore in Lombardia, dove ora c'è l'altro Fontana della Lega alla presidenza, Attilio, il nome verrà espresso da Fratelli d'Italia. Anche in questo caso Forza Italia non può dir nulla avendo al Nord già il Piemonte con Alberto Cirio.
Tuttavia, fonti vicine al presidente della Camera ribadiscono ad Affaritaliani: "Nessuna notizia, nessuna richiesta. Vale quanto il Presidente Fontana ha precisato in occasione della cerimonia del Ventaglio alla Camera, 'Non sono abituato a lasciare il lavoro a metà'".
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