Politica
Renato Brunetta: "Il consenso del m5s cala come il Pil. Rischio Downgrade"

L'ex Ministro della Pubblica Amministrazione definisce "impietosi" i numeri delle manovre pentastellate e teme ripercussioni sull'Economia
Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione dal 2008 al 2011, non ha mai smesso di monitorare costantemente la situazione politico-economica italiana affidando le proprie analisi al suo sito web ufficiale, che ospita un florilegio quotidianamente aggiornato di osservazioni e commenti frutto delle analisi personali dell'esponente di Forza Italia.
L'Onorevole di Forza Italia non ha mai nascosto il proprio scetticismo sull'accordo Lega-m5s, e - fin dal giorno dell'insediamento dell'esecutivo giallo-verde - si è premurato giornalmente di sezionare con chirurgica attenzione le promesse e i proclami, prima, e successivamente le azioni del Governo, uscendo dalla rarefatta atmosfera della pura speculazione politica per corredare invece il tutto di dati, di statistiche, di cifre. Di numeri, insomma.
E proprio i "numeri" sono alla base del suo ultimo comunicato, con il quale egli chiama direttamente in causa il capo politico pentastellato. “Possiamo capire lo stato d’animo del vicepremier Di Maio" scrive l'Onorevole Brunetta, "che sta osservando il consenso del suo Movimento Cinque Stelle scendere alla stessa velocità con la quale sta scendendo il Pil. Anche perché, con un simile calo, l’Europa, che sta monitorando da vicino l’andamento dell’economia e dei conti pubblici, imporrà questa primavera una manovra correttiva per contrastare l’eccesso di deficit che si è creato per via del calo del Pil".
Quindi illustra più approfonditamente il suo pensiero: "Considerando che, con i nuovi dati di crescita, il rapporto deficit/Pil per il 2019 dovrebbe salire ben oltre il 2,4% (con il rischio che superi il 3%), la manovra correttiva dovrebbe ammontare tra i 7 e i 10 miliardi di euro. Oltre al rischio di un prossimo downgrade del debito pubblico da parte delle agenzie di rating. E’ dallo scorso maggio che il Movimento Cinque Stelle nega l’evidenza e addossa le colpe su altri. E’ il metodo Casalino".
La conclusione dell'ex Ministro non è meno drastica: "Purtroppo per il Movimento, l’economia si dimostra coi numeri e non con le parole. E quelli dell’Italia, dal loro arrivo al Governo, sono stati semplicemente impietosi”.
Le osservazioni dell'Onorevole Brunetta suonano quanto mai inquietanti, e si inseriscono alla perfezione nella - già da tempo iniziata - campagna elettorale per le prossime consultazioni regionali ed europee. Appuntamento di particolare rilievo per tutte le forze politiche, non soltanto per la Lega (che, stando ai sondaggi, sta spopolando e necessita di veder consolidare "nero su bianco" la propria forza) e il m5s (che invece pare arrancare e finire progressivamente vittima della fagocitazione da parte di Salvini), ma anche per Forza Italia, la quale - complice la nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi - potrebbe riuscire ad attirare nella propria orbita quella parte di elettorato moderato concorde con i timori di Renato Brunetta e scettico nei confronti delle istanze sovraniste in avanzata.