Renzi-Calenda, nasce il Terzo Polo con Draghi premier (a sua insapuata)
Quello di Renzi e quindi anche di Calenda è solo “populismo bianco”
Draghi, il suo nome è di fatto associato ad una compagine politica con il solo scopo di trare in inganno gli elettori più sprovveduti
Evviva. È nato il Terzo Polo, gestito da due birbaccioni come Matteo Renzi e Carlo Calenda. E pensare che solo domenica scorsa ancora il senatore dell’Arno, urlava e piangeva e la gente diceva anvedi che santo vestito d’amianto.
Sì perché la tunica senatoriale di Renzi, mentre Roma bruciava, era piena d’amianto, perché lui è fatto così, non rischia mai il suo deretano e alla fine sapeva che il suo fiuto del goal e dei doppi di cavallo l’avrebbe salvato.
Ed ora ne vedremo delle belle con due bulli al comando. Quanto ci metteranno a ficcarsi reciprocamente le dita negli occhi? Poco, molto poco. Ma andiamo con ordine.
La cosa divertente di tutti quelli che si rifanno all’ultimo governo è che predicano il mantra di una fantomatica “agenda Draghi”, una specie di Santo Graal della politica o di araba fenice che ciascun ci sia lo dice dove sia nessun lo sa.
Dal Pd, a +Europa, ad Azione, ad Italia Viva, a Impegno Civico, sono tutti draghiani.
Onore al merito allora a Fratoianni e Bonelli che sono anti – draghiani, ma sempre sull’ex premier basano il loro programma politico, in questo caso per fare il contrario (e per coerenza sono in coalizione con Letta). Ma questo è un discorso lungo e lasciamo perdere.
Passi dunque per il draganesimo militante ma Renzi, come al solito, fa di più e addirittura arruola, a sua insaputa, Mario Draghi e comincia a dire in giro che lui è per l’Agenda Draghi e Draghi premier”.
La vicenda ricorda un po’ quella della casa di Claudio Scajola proprietario di una casa con vista Colosseo, “a sua insaputa”.
Così il povero Draghi è premier in pectore con il Terzo Polo, “a sua insaputa”.
E veramente irritante questo modo becero di fare politica. Quello di Renzi e quindi anche di Calenda è solo “populismo bianco” e cioè la controparte di quel populismo “rosso e nero” che a a parole dicono di voler combattere.
Oltretutto è una operazione in malafede a cui lo stesso Draghi dovrebbe prontamente reagire, a meno che non sia d’accordo.
Il suo nome è di fatto associato ad una compagine politica con il solo scopo di trare in inganno gli elettori più sprovveduti. Roba da piazzisti di “olio di serpente” del vecchio West.
Commenti