Tempa Rossa, Renzi tra Mussolini e Craxi - Affaritaliani.it

Politica

Tempa Rossa, Renzi tra Mussolini e Craxi

di Pietro Mancini

"C’è il Presidente del Consiglio, che è coinvolto, se questo è il tema: ho scelto io di fare questo emendamento, lo rivendico con,forza,! Le opere pubbliche sono state bloccate per anni e l’idea di sbloccare le opere pubbliche l’abbiamo presa noi per Tempa Rossa, per Pompei, per Bagnoli e per altre opere, quell’emendamento è roba mia !".

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite di donna Lucia Annunziata, a In Mezz’ora su Rai3, ha parlato dell’emendamento Tempa Rossa, inserito nella legge della stabilità e in relazione al quale, nei giorni scorsi, si è dimessa la ministra dello Sviluppo economico, donna Federica Guidi, in seguito alla telefonata, ritenuta compromettente e inopportuna, con il compagno, don Gianluca Gemelli, indagato dai magistrati di Potenza per "traffico di influenze illecite".

Dopo 90 anni, un capo del governo, in Italia, si è assunto le responsabilità, politiche, di una decisione, in chiaro contrasto con la magistratura, come durante i governi di nonno B. e nella fase del tramonto del craxismo. Come è noto, le toghe lucane ritengono il discusso emendamento frutto di accordi illeciti e di pressioni di influenti lobbies sul governo. Il precedente storico ?

Il Cav. Benito Mussolini, alla Camera, il 3 gennaio 1925, dopo lo spietato assassinio del deputato socialista, Giacomo Matteotti, eseguito dai sicari del regime il 10 luglio del 1924, disse, nell'aula "sorda e grigia" : "Se il fascismo è un'associazione a delinquere, io ne sono il capo ! Si inscena la "questione morale" e noi conosciamo la triste storia delle "questioni morali" in Italia....( anche allora : n.d.a.). Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa!....