Politica
Renzi è già in campagna elettorale. Prima mossa: la boutade sul fisco
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Via Imu e Tasi per tutti". Niente male l'annuncio del presidente del Consiglio, sempre più simile a Silvio Berlusconi. La domanda che tutti si fanno è: ma dove li trova i soldi? Con le clausole di salvaguardia (aumento dell'Iva) della scorsa Legge di Stabilità ancora da disinnescare, la crescita già sterile e pure colpita dalla tempesta cinese sui mercati e l'Europa che non fa sconti su deficit e debito pubblico, l'uscita di Matteo Renzi suona a molti come l'inizio della campagna elettorale. La spending review e la lotta all'evasione fiscale, restando nei parametri Ue e con questo Pil asfittico, dovrebbero fare miracoli per poter realizzare tutte le promesse del premier. Gli enti locali, sia Regioni, Province e Comuni, ormai non possono più sostenere altri taglia, pena il fallimento o la drastica riduzione dei servizi ai cittadini (sanità in testa).
La Commissione europea e la Merkel non vogliono fare sconti e quindi restano soltanto i possibili tagli ai ministeri centrali, sempre rinviati da Renzi per evitare la sommossa all'interno della maggioranza. Ed ecco che la promessa dell'abolizione totale delle tasse sulla casa nel 2016 appare come una boutade elettorale. Renzi si prepara alla sfida sulle riforme a Palazzo Madama. Se va sotto sul Senato elettivo, molto probabile viste le posizioni della minoranza dem e delle opposizioni, andrà al voto accusando la sinistra Pd di non averlo lasciato governare. E certamente dirà in campagna elettorale, che come annunciato a fine agosto, avrebbe voluto taglia Imu e Tasi per tutti ma non glielo hanno lasciato fare. E anche per questo chiederà il voto agli italiani. Una mossa astuta ma anche pericolosa. Il leader del Pd dovrà spiegare bene come intende trovare le coperture vista la crescita modestissima e i vincoli Ue. Gli crederanno gli italiani?