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Politica


Il Super-Tuesady americano divide anche la politica italiana. Matteo Renzi e Matteo Salvini si preparano a fronteggiarsi anche nella sfida a stelle strisce. Salvo colpi di scena, i candidati alla Casa Bianca saranno Hillary Clinton (per i democratici) e Donald Trump (per i repubblicani). Il presidente del Consiglio nei giorni scorsi ha detto chiaramente di tifare per l'ex First Lady, che rappresenta la continuazione degli otto anni di Barack Obama. Il leader leghista, che ha in programma un viaggio a Washington, non fa mistero di tifare per il tycoon, tanto che dopo la vittoria alle primarie in uno degli stati che ha già votato a scritto su Twitter un inequivocabile "go, Donald, go".

In sostanza stiamo andando verso una competizione tra Hillary Renzi e Donald Salvini. Due visioni dell'economia, della società e soprattutto della gestione dell'immigrazione. Il muro di Trump con il Messico assomiglia moltissimo a quello di Orban in Europa, elogiato dal leader del Carroccio. Così come la chiusura netta all'Islam del candidato repubblicano fa il paio con la posizione del segretario leghista. Al contrario, Hillary sposa la politica morbida di Obama, attento a non urtare la sensibilità dei musulmani e aperto all'accoglienza (come il leader del Pd).

Anche sul fronte dei rapporti internazionali Trump ha aperto alla Russia di Putin e ha criticato la Turchia di Erdogan, ricalcando le posizioni di Salvini. Il presidente del Consiglio, invece, come Obame e la Clinton, sostiene l'ingresso di Ankara in Europa e non chiede apertamente la fine delle sanzioni contro Mosca (anche se ha parlato della necessità di rivedere i rapporti con il Cremlino). Economicamente la flat tax sbandierata dal numero uno del Carroccio è molto simile alle politiche fiscali dei repubblicani, così come il Jobs Act e altre misure del governo Renzi si rifanno alle scelte di Clinton (Bill) e poi di Obama. Fuori dai giochi sembrano i 5 Stelle, orfani di un contraltare a stelle e strisce. Il movimento fondato da Beppe Grillo contesta su molti punti l'Amministrazione democratica attuale ma certo non si schiera a favore di Trump.

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