Politica
Sanità, Riboldi: "Nel 2026 in Piemonte un CUP integrato con l'AI per ridurre le liste di attesa"
Intervista a Federico Riboldi, assessore alla sanità del Piemonte

Federico Riboldi
L'intervista di Affari all'assessore di Fratelli d’Italia alla sanità nella giunta della Regione Piemonte
Intercettiamo Federico Riboldi, assessore di Fratelli d’Italia alla sanità nella giunta della Regione Piemonte, mentre sta rientrando in auto dalla conferenza delle Regioni di Venezia. Il suo impegno per dare nuovo impulso alla sanità del Piemonte, che lui dice di aver trovato in una situazione di guado, dal giugno 2024 quando è stato nominato assessore, incessante e senza sosta, sta cominciando a produrre i primi frutti.
Il primo e forse più importante tra questi, è quello relativo alla riduzione delle liste di attesa, a causa delle quali circa il 10% dei piemontesi deve rinunciare alle cure: “Dal primo giorno ho cercato di porre rimedio a questa situazione che purtroppo abbiamo ereditato, e che non poteva essere tollerabile. Grazie alla nostra iniziativa, unica in Italia, di istituire turni per le visite mediche anche di sabato, domenica e nelle ore serali, la situazione sta significativamente migliorando”
Il vostro potrebbe presto diventare un modello a livello nazionale, considerando che ne ha parlato anche la premier Meloni, durante il question premier time, citando proprio questa vostra iniziativa tra le misure introdotte per ridurre i tempi di attesa per le visite mediche
"Esatto e questo ci inorgoglisce, perché mostra che noi e il governo stiamo effettivamente agendo per sistemare una situazione, quella legata alle lunghissime liste di attesa, che era diventata insostenibile. Mentre altri usano il tema solo per pretestuose polemiche politiche. Ma mi faccia anche ringraziare il nostro personale medico, che si è prestato con grande abnegazione a rinunciare a parte del loro tempo libero, per lavorare anche durante i festivi e la sera.
E i risultati stanno arrivando siamo certi che con questo sistema riusciremo a recuperare ben 50.000 prestazioni entro giugno, che altrimenti non sarebbero state erogate, se non in tempi molto lunghi. Nel bilancio di previsione 2025 le risorse per le liste d’attesa sono passate da 25 a 37 milioni di euro. La struttura dell’Assessorato è attivamente impegnata, con le aziende sanitarie, sul fronte del monitoraggio dei dati in tempo reale, con l’istituzione della sala di controllo e l’attivazione del Responsabile unico dell’assistenza sanitaria, figura di raccordo con l’Osservatorio nazionale e che avrà un ruolo principalmente di verifica e controllo degli adempimenti previsti dalla normativa”.
Un altro tema delicato a cui state mettendo mano è quello dell'edilizia ospedaliera, il presidente Cirio ha detto che costruirete 11 nuovi ospedali
"Verissimo, noi in Piemonte abbiamo delle eccellenze mondiali, come il nostro centro trapianti, a cui Netflix ha addirittura dedicato una serie Tv, Ma molte strutture sono vecchie, gran parte di esse hanno ancora i nomi della famiglia reale, mentre i tagli lineari operati dai governi tecnici, hanno determinato la chiusura di molte strutture territoriali, Il covid in questo senso ha evidenziato le criticità di una situazione al collasso dal punto di vista territoriale.
E in un caso emergenziale come quello appunto della pandemia, la carenza di strutture e personale medico sul territorio, ha generato il caos. Ora con il nostro nuovo grande piano di edilizia ospedaliera che cuba circa 5 miliardi di euro, per la costruzione di 11 nuovi ospedali, 2 ristrutturazioni, 91 case di comunità e 30 ospedali di comunità, crediamo che la situazione a livello di territorio possa migliorare significativamente, per poter offrire a tutti il diritto alla salute. Si tratta, non lo nego, di uno sforzo enorme, che permette al Piemonte di ristabilire la medicina territoriale, che è un pilastro fondamentale per la sanità".
Oltre agli ospedali avete anche un ambizioso piano di assunzioni di medici e paramedici
"Certo abbiamo appena approvato un piano che prevede l'assunzione di 700 nuovi infermieri, la cui carenza è ormai cronica ed influisce pesantemente sulla normale funzionalità degli ospedali. E stiamo anche lavorando alle assunzioni di nuovi medici da Israele ed Argentina. Perché in Italia abbiamo una mancanza di personale medico, a causa di leggi come quella sul numero chiuso che sono state fatte male ed hanno comportato dei danni a tutto il sistema sanitario nazionale.
L’Italia perde 10.000 medici l’anno rispetto ai laureati e questo vale per gli infermieri. Di questa politica si parla da vent’anni, oggi paghiamo il conto ma per fortuna il nostro governo ha deciso di cambiare la modalità di ingresso a medicina. Non basta ancora certo perché in Piemonte mancano circa 6000 infermieri, ma importante era invertire trend e noi siamo certi che il nuovo piano sanitario regionale, che abbiamo appena approvato e che non era aggiornato dal 1995 nella nostra Regione, porterà enormi benefici alla nostra sanità regionale".
E questo si riflette chiaramente sulla medicina del territorio a cui manca personale
"Abbiamo una percentuale altissima di pensionati nei medici di famiglia. Il problema appena mi sono insediato l’avevamo individuato nelle aree disagiate, nelle aree più lontane, nelle valli. Oggi è un problema che si verifica anche a Torino città. Sono state istituite prima regione in Italia le aggregazioni funzionali territoriali che permetteranno di creare grandi equipe di medici che comprendono circa 30.000 abitanti all’equipe e che potranno svolgere funzioni vicario nei confronti di chi si trova col medico in pensione. La vera soluzione però è avere più medici, assumere più medici e assumere anche più infermieri che lavorino sul territorio, che lavorino nelle cure domiciliari".
La Meloni nel suo intervento ha anche parlato del fenomeno dei gettonisti, com'è la situazione in Piemonte?
"Purtroppo, è un fenomeno presente anche qui da noi, fino a che la legge lo ha consentito, molti medici si sono licenziati dal pubblico per andare nelle cooperative. Quindi siamo passati da una situazione che potrebbe anche andare bene per le situazioni eccezionali e di emergenza alla regola. Noi stiamo cercando di porre rimedio anche a questo fenomeno, e sotto la mia gestione abbiamo ridotto del 50% i gettonisti nella sanità regionale, con una forte incentivo all’internalizzazione dei gettonisti.
Dobbiamo però sempre ricordare che, se dovessimo togliere tutto l’apporto dei gettonisti dal giorno alla notte dovremmo chiudere tantissime strutture e tantissimi ospedali. Quindi stiamo cercando di farlo e l’obiettivo è farlo in maniera pesante per rientrare nella casistica nazionale e investire meglio i soldi in spesa clinica. Stiamo cercando di farlo senza rinunciare ai servizi. Inoltre, presto noi in Piemonte, così come nel resto d’talia, avremo il grande problema delle Rsa, perché l’Italia è un paese che invecchia e quindi inevitabilmente si porrà presto anche qui da noi, Stiamo già ragionando con università e strutture private per cercare di trovare soluzioni ad un problema che potrebbe presto diventare una emergenza".
Per migliorare le criticità della sanità può essere certamente di aiuto l’utilizzo della tecnologia, voi nel 2026 avvierete un nuovo Cup, integrato con l’intelligenza artificiale, Mi può spiegare come funzionerà
"Ecco questa è una cosa di cui vado particolarmente orgoglioso e fiero, perché mettere le nuove tecnologie al servizio dei cittadini può essere di grande giovamento alla qualità del servizio offerto e può contribuire per esempio, ne siamo certi, a ridurre ancora i tempi delle liste di attesa. Un esempio è appunto rappresentato dal nostro progetto del nuovo CUP, integrato con l’intelligenza artificiale dando vita ad un sistema che possa essere il più efficiente e innovativo possibile.
L’obiettivo è quello di creare un nuovo e virtuoso percorso di presa in carico dei cittadini, in cui i pazienti, soprattutto quelli cronici, non debbano più essere costretti a telefonare al Centro Unico Prenotazioni per pianificare le proprie visite, ma sia direttamente il CUP a contattarli. Sarà un modello assolutamente innovativo, che potrà diventare un esempio per l’intero sistema sanitario nazionale. Ci sarà un canale diretto per le disdette, che oggi cubano un quarto delle visite mancate in Regione Piemonte.
Ci sarà un canale per la cronicità e uno per i primi accessi: per prenotare le visite di controllo non si dovrà più chiamare ma ci sarà il CUP irrorato da intelligenza artificiale che richiamerà direttamente le persone. È un passo avanti enorme rispetto alla modernizzazione della sanità, si cancelleranno le lunghe code al Cup in attesa telefonica, il Cup non ti dirà provi a richiamare finché non trovo una visita. Ma mi faccia anche dire con un certo orgoglio che noi siamo la prima regione italiana ad aver approvato l’istituzione delle Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) che garantiranno una copertura assistenziale più capillare e continuativa rispetto a oggi, dalle 8 alle 20 tutti giorni, 7 giorni su 7, attraverso l’integrazione in rete ed il lavoro di equipe tra i medici di medicina generale e i medici della ex guardia medica.
Attraverso il cosiddetto ruolo unico, inoltre, i medici che fino ad oggi erano destinati ad esclusiva attività di guardia medica notturna e festiva, svolgeranno attività anche di giorno, durante la settimana, a supporto dei medici di famiglia per integrare la continuità dell’assistenza e le attività di prevenzione e presa in carico della cronicità. In questo modo sarà consentito ai medici di medicina generale di organizzare meglio la propria attività, ottimizzando e riducendo i carichi di lavoro".