Caos Pd in Emilia, Richetti e Bonaccini indagati
Anche Stefano Bonaccini è indagato nell'inchiesta "spese pazze" sui conti dei consiglieri regionali in Emilia Romagna. Nel giorno della presentazione delle firme per le primarie che devono designare il successore di Vasco Errani, i due principali sfidanti per la poltrona di Governatore finiscono sotto indagine della Procura. Bonaccini, considerato il favorito, segretario regionale e responsabile nazionale enti locali del Pd, risulta indagato dalla procura nell'ambito della stessa inchiesta e per lo stesso reato, insieme ad altri sette eletti democratici in Regione.
Richetti indagato per peculato si ritira dalle primarie Pd in Emilia- Il deputato Pd, Matteo Richetti che proprio nelle ultime ore ha rinunciato alla corsa per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna, rilsulta indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. A confermare l'iscrizione e' stato l'avvocato Gino Bottiglioni, legale del parlamentare, che questa mattina ha chiesto di conoscere la posizione del suo assistito (presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dal maggio 2010 al dicembre 2012) presso la Procura del capoluogo emiliano. La maxi inchiesta sulle cosiddette 'spese pazze' potrebbe concludersi dopo le primarie del 28 settembre prossimo. "La scelta di ritirarsi dalle primarie - ha precisato l'avvocato Bottiglioni - prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica. Apprendiamo dell'iscrizione - ha concluso il legale - con serenita'".
Inchiesta costi politica, 8 indagati tra consiglieri Pd - Matteo Richetti non e' il solo indagato nell'inchiesta per peculato della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna. Da quanto si apprende sarebbero altri sette i consiglieri del Pd iscritti sul registro ed e' probabile che le iscrizioni riguardino anche altri gruppi e siano quindi in numero maggiore. Dalla Procura comunque si mantiene il massimo riserbo. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni .