Salvini e Berlusconi più deboli dopo la vittoria elettorale
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Tutto bene per il Centrodestra? Niente affatto. La vittoria ai ballottaggi delle Comunali, che segue il successo in Liguria e il trionfo in Veneto, paradossalmente complica la situazione e rende ancora più difficile la riorganizzazione di uno schieramento che possa competere alle prossime elezioni politiche con il Pd di Matteo Renzi. I "moderati", termine che Matteo Salvini odia e non vuol nemmeno pronunciare, sono ancora più frastagliati e divisi di prima. Il segretario della Lega afferma che non servono "marmellate" e che bisogna ripartire dal Carroccio per costruire l'alternativa al Centrosinistra.
Indubbiamente Salvini è il grande vincitore di questa tornata elettorale e ormai nei sondaggi sulle Politiche ha nettamente staccato Forza Italia. Al suo fianco, quasi certamente, c'è Giorgia Meloni che non ha visto aumentare particolarmente i consensi di Fratelli d'Italia anche se ha confermato un 4% circa a livello nazionale che può essere molto utile. Attenzione, però, secondo tutti i ricercatori e i sondaggisti da sola la Lega (o Lega+Fdi) non può competere con i Democratici.
Servono anche i cosiddetti "moderati". Il problema è che a Venezia a vincere è stato proprio un candidato "moderato", Luigi Brugnaro, appoggiato oltre che dagli azzurri anche da Area Popolare-Ncd, e non il Carroccio che al primo turno in Laguna si è fermato intorno al 10 per cento. Ed ecco che subito i vari Cicchitto e Quagliariello, ma anche alcuni big di Forza Italia poco salviniani, hanno dichiarato che Venezia è il laboratorio per costruire una forza in grado di sconfiggere il Pd. Ma la destra di Salvini e della Meloni ha poco a che fare con un'alleanza stile PPE come quella che ha battuto Felice Casson. Mettere insieme la Lega, Fdi, Forza Italia e i centristi di Area Popolare - soprattutto considerando che l'Italicum non consente coalizioni ma obbliga a presentarsi con un'unica lista o partito - sembra al momento impossibile.
D'altronde in Francia Marine Le Pen è alternativa tanto ai socialisti di Hollande quanto ai neo-gollisti di Sarkozy. E' facile immagine che Salvini continuerà a spingere sui temi che lo hanno portato prima partito del Centrodestra - immigrazione, tasse, Legge Fornero ed euro su tutti - ma in questo modo le distanze con l'altra parte del potenziale schieramento anti-Renzi non faranno che aumentare. Molto dipende da cosa farà Silvio Berlusconi, che non sembra né pronto a consegnarsi al leader leghista ma nemmeno a rinsaldare i rapporti con l'Ncd di Alfano. A livello locale il Centrodestra ha assestato un bel colpo al Pd di Renzi ma la costruzione di una credibile e seria alternativa di governo appare totalmente in alto mare.