Salvini incontra "affettuosamente" Orbàn. Così il leader della Lega 'usa' il primo ministro ungherese per togliere voti di destra a Meloni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:58

Salvini incontra "affettuosamente" Orbàn. Così il leader della Lega 'usa' il primo ministro ungherese per togliere voti di destra a Meloni

Il faccia a faccia nella sede del Mit. Freddo Tajani. Inside

Di Alberto Maggi

Meloni, amica di Orbàn, deve tener conto dei rapporti con Bruxelles e con Ursula von der Leyen


"È durato un’ora l’affettuoso incontro al Mit tra Matteo Salvini e Viktor Orbán. È stata l’occasione per fare il punto sulla situazione internazionale, con riferimento alle infrastrutture e agli equilibri geopolitici. Sono stati affrontati altri temi come la pace, la dura critica al green deal e alle politiche suicide dell’Unione europea. Massima sintonia sul contrasto all’immigrazione clandestina. Salvini e Orbán si sono soffermati davanti al plastico del Ponte sullo Stretto, collocato all’ingresso del Ministero: è un’opera che crea aspettative e curiosità anche a livello internazionale. Salvini lo ha invitato all’avvio dei cantieri". Così, in una nota del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, ufficialmente viene spiegato l'incontro tra il leader leghista e il primo ministro ungherese.

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Ma che Salvini sia un politico scaltro, abile e furbo non ci sono dubbi, E lo dimostra plasticamente il suo cordialissimo e molto amichevole incontro con il primo ministro dell'Ungheria Viktor Orbàn, in visita a Roma. Mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato l'uomo di ferro di Budapest a Palazzo Chigi riconoscendo alcune differenze, soprattutto sul rapporto con la Russia e sul conflitto in Ucraina, in particolare sulle ultime sanzioni decise dall'Unione europea contro Mosca, il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha manifestato in modo esplicito e inequivocabile la sua totale e assoluta vicinanza a Orbàn.

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E in tutto questo fa rumore (politico) l'affermazione dell'altro vicepremier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia, che, cercando di minimizzare il faccia a faccia Meloni-Orbàn, ha affermato che "un incontro non significa condivisione di idee". Le spaccature sulla politica estera nel Centrodestra, anche se in Parlamento ha sempre trovato una difficile posizione comune, sono evidenti. Salvini è super lanciato in sostegno del sovranismo e in totale accordo con le parole del primo ministro ungherese su Bruxelles che "non conta nulla" e quindi anche sull'"errore" del presidente Usa, Donald Trump, di mettere altre sanzioni contro la Russia.

Dall'altra parte Tajani, erede di Silvio Berlusconi, che ha con la sua Forza Italia un ruolo chiave nel Partito Popolare Europeo che è il perno dell'Ue di oggi che sostiene Ursula von der Leyen. Anche se gli azzurri affermano che l'Unione va modificata (dall'interno), certo non condividono le posizione del leader di Budapest e cercano di isolarlo con un'asse con gli altri Paesi governati da partiti del PPE come la Germania del cancelliere Friedrich Merz.

In mezzo Meloni, che ovviamente non "tradisce" la storica amicizia con Orbàn, ma che ha il vice-presidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, e certo non può schierarsi contro Bruxelles a 360 gradi. E' vero che la premier è il ponte tra Stati Uniti e Vecchio Continente, ma Roma è parte dell'Europa e la leader di Fratelli d'Italia, stando a Palazzo Chigi come capo del governo, non può certo spingere sull'acceleratore sull'alleanza con la destra ungherese.

E così per Salvini si apre un'autostrada con Orbàn e il segretario leghista, abilmente, sfrutta questa opportunità nel migliore dei modi possibili, in vista delle elezioni regionali del 23-24 novembre in tre regioni chiave come Veneto, Campania e Puglia, per spostare l'elettorato di destra da Fratelli d'Italia alla Lega. Una mossa, quella di Salvini, studiata da tempo e Orbàn, che conosce bene gli equilibri della politica italiana, punta tutto sul Carroccio in chiave, non anti-Meloni, con la quale l'amicizia è solida, ma in chiave anti-Forza Italia e quindi contro il PPE di Ursula.

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